«La cultura rigenera»: FestambienteSud e la rivoluzione industriale della transizione ecologica

by Antonella Soccio

“Pace e Rinnovabili” sarà il centrato tema dell XVIII edizione di FestambienteSud, il festival nazionale di Legambiente per il Sud Italia, che si svolgerà dal 15 luglio al 4 agosto sul Gargano e che si pone l’obiettivo di esplorare il nesso tra la pace e la necessità di superare, in campo energetico, l’era delle fonti fossili.

Sei le tappe dello storico festival meridionale di Legambiente, che toccherà i luoghi simbolo del Parco Nazionale del Gargano: il 15 luglio Rignano Garganico, il 16 luglio San Marco in Lamis, il 17 luglio San Giovanni Rotondo, dal 21 al 24 Monte Sant’Angelo, città UNESCO e sede storica del festival; dal 28 al 30 luglio Mattinata.

FestambienteSud si chiuderà con l’appuntamento clou in programma dall’1 al 4 agosto a Vieste e in Foresta Umbra ancora sotto la direzione di Chiara Civello.

Nel corso del Festival il programma sarà arricchito da sei forum dall’anima ambientalista, che svilupperanno argomenti diversi. Dall’ agrivoltaico alla valorizzazione dei beni culturali, perché, come spiega il direttore artistico e ideatore di FestambienteSud Franco Salcuni, «la cura del territorio è un pezzo della transizione ecologica».

Offrire un contesto rigenerato all’arte nell’incrocio tra performance e territorio ospitante è un po’ la missione che Salcuni si è dato anche con l’apertura nel 2019 della Green Cave, uno spazio innovativo nel centro storico di Monte Sant’Angelo.

«Laddove la cultura accende i riflettori avvia sempre un processo di rigenerazione», rimarca Salcuni a bonculture. Dopo aver reso iconici i luoghi di Monte, come Piazza De Galganis o il Castello, FestambienteSud ha scelto Vieste, per portare l’arte, la musica, il bello in luoghi insoliti.

«La cultura rigenera», è la sua certezza.

Il tema Pace e Rinnovabili interroga sul senso oggi della testimonianza ambientalista, in un modo scosso dal conflitto russo ucraino, che cerca materie prime ed energia.

«Qualche concessione al passato l’ha fatta anche la pandemia, che ha allargato i cordoni nella gestione dei rifiuti, nel mettere nell’ordine di priorità l’ambientalismo. Alcune tematiche sembrano diventate secondarie, ma si esce dalla crisi solo con la svolta ecologica, la transizione ecologica è la nuova rivoluzione industriale che può portare benessere, sviluppo e prosperità, solo liberandosi dalle fonti fossili si può entrare nella modernità e si può uscire dalla guerra. La guerra è sempre primitiva, perché è accaparramento delle risorse primarie. Liberarsi dalle risorse fossili significa liberarsi anche dalla guerra».

A differenza di Vinicio Capossela che ha deciso di traslare in Emilia il suo SponzFest dal momento che l’Irpinia e la sua Calitri avevano ormai esaurito la vena creativa e gli stimoli che potevano donare alla kermesse, per Salcuni la Montagna Sacra può ancora generare discorsi e riflessioni. Così come Monte Sant’Angelo, la città di San Michele, che sembra finalmente pronta a riaccogliere il suo destino di terra sacra di passaggio verso cammini e rotte interiori e geografiche di meditazione e salute psichica e fisica.

FestambienteSud disegnerà, con un progetto speciale sostenuto dalla Fondazione Monti Uniti di Foggia, un itinerario turistico-culturale chiamato “Gargano Sacrocultura in cammino” che coinvolge i principali siti culturali e naturalistici della parte sud del Gargano, territorio di abbazie e santuari, necropoli e siti ipogei. Ogni tappa sarà animata da eventi culturali e di spettacolovisite itinerari a piedi alla scoperta della Montagna del Sole.

«Il Gargano è pienissimo di contraddizioni- conferma Salcuni- che lo rendono emblematico per il Sud Italia, il Gargano è l’emblema delle contraddizioni del Mezzogiorno, ci sono situazioni molto differenti tra di loro, abbiamo realtà stracariche di attenzioni e di flussi turistici e altre zone ai margini o escluse, vi sono realtà che hanno rigenerato e altre che hanno condannato il patrimonio all’abbandono. Vi sono realtà che reggono sul piano demografico e altre che vivono una debacle. Il Gargano è una miniera d’oro, lo dico con ironia e con l’amaro in bocca. Gli stimoli ce li stiamo cercando e li abbiamo trovati quando abbiamo deciso di avviare un festival di territorio, avevamo bisogno di incontrare gente nuova, nuovi stimoli, abbiamo avuto il coraggio di rompere col passato. Ma noi non solo non abbiamo abbandonato Monte, ma facciamo 4 giorni di festival, ed è la località dove si svolgeranno gli incontri più politici ed è il luogo in cui siamo aperti 365 gironi con la Green Cave, che eroga servizi, cultura, cambiamento. Non abbiamo disinvestito su Monte, ma abbiamo triplicato il nostro impegno portandolo anche in altre località».

È stato appena firmato un protocollo con Confindustria Foggia per una collaborazione tra gli industriali dell’aquila e Legambiente.

Quanto ambientalismo c’è tra chi fa impresa in Puglia?

«Non lo so, verificheremo quali sono i margini per poter dare uno sviluppo industriale della Capitanata, prima ho definito come una transizione ecologica la nuova rivoluzione industriale: bisogna saper cogliere, essere protagonisti, vogliamo stimolare il tessuto di impresa di questo territorio affinché non resti indietro sulla transizione ecologica. Il rischio di restare indietro è molto forte, pur essendo stata la Capitanata la pioniera delle rinnovabili, ma non è la storicità che fa l’innovazione. Occorre cavalcare il cambiamento di scenario, che non vede più l’ambientalismo da un lato e l’impresa da un’altra parte. Il futuro sta in quelle imprese che nel mondo dell’ambientalismo vedono degli alleati e nella transizione ecologica una risorsa. Questo territorio deve saper attrarre investimenti, avere coraggio dell’innovazione, investire nella cultura, un territorio di persone incolte e lontane dal percorso culturale ha più difficoltà. Serve una alleanza forte tra impresa, ambiente e cultura, parlo anche da operatore culturale».

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