Gruppi di lettura, per scoprire i libri che altrimenti non avresti incrociato

by La Magna Capitana

Quali sono le motivazioni che ci spingono a far parte di un gruppo di lettura? Con quali strategie si mantiene viva e interessante la discussione? Come si sceglie il libro da leggere? Il maestro di sala, cioè chi coordina, deve ruotare ad ogni incontro? È indispensabile prendere la parola, oppure si può anche restare in silenzio ad ascoltare? Come si argina il lettore spaccone, che vuole dimostrare di essere il più bravo? La location è importante? E la comunicazione interna ed esterna per promuovere il gruppo?

Incontro-laboratorio

A queste e ad altre domande abbiamo provato a rispondere, domenica 13 novembre 2022, a Bari, nell’incontro-laboratorio, a margine del convegno nazionale L’Italia che legge, organizzato al Teatro-Cinema Kursaal Santa Lucia di Bari, dall’Associazione Presidi del Libro, per festeggiare vent’anni dalla sua costituzione.

Un momento del Convegno L’Italia che legge

Siamo partiti dalle esperienze di lettura condivisa che sta portando avanti da alcuni anni la Biblioteca la Magna Capitana di Foggia per avviare una riflessione sui punti di forza e sulle criticità dei gruppi di lettura.

Motivazioni

Motivazioni cognitiveemotivo-affettive, ma anche relazionali spingono i lettori a parlare insieme di un libro letto individualmente, per alimentare una conversazione attorno a tramascritturapersonaggi ambientazione, in modo da arricchirsi a vicenda scambiandosi punti di vista e impressioni differrenti.

Parte teorica dell’incontro-laboratorio

Per spiegare l’atmosfera che si crea nei gruppi di lettura, quando c’è armonia e scambio reciproco, facciamo ricorso all’affermazione simbolo della psicologia della Gestalt: “Il tutto è sempre più della somma delle parti“. La corrente psicologica che agli inizi del Novecento si affermò dapprima in Germania mettendo a tema la percezione e il contesto, sintetizza bene la forza dei gruppi di lettura che godono di buona salute: ogni volta che si condividono le proprie letture con gli altri, ciascun membro acquisisce un sovrappiù in termini non soltanto di conoscenza, ma anche di emozioni.

Ogni lettore, infatti, condividendo la propria lettura, condivide anche se stesso, portando nel gruppo il suo sguardo sul mondo, le sue letture precedenti, i propri interessi. In questo modo, ognuno allarga il proprio orizzonte, grazie a quello che i pedagogisti chiamano conflitto socio-cognitivo, cioè una conoscenza che si sviluppa solo grazie al confronto con gli altri, che rappresentano una sorta di estensione per ciascuno di noi. Ecco perché è giusto parlare di un gruppo che diventa qualcosa di più della somma delle singole parti, perché è solo nell’interazione che emergono delle riflessioni a cui i membri non avrebbero dato seguito singolarmente.

I gruppi di lettura, per funzionare, devono essere elastici: deve essere facile entrare, uscire, saltare un giro e poi tornare.

Senso di appartenenza

Il senso di appartenenza è fondamentale e bisogna saperlo alimentare, coinvolgendo i membri in ogni scelta: la direzione esterna, calata dall’alto, infatti, non coinvolge emotivamente, proprio perché si avverte il senso di estraneità.

A tal proposito, vi invitiamo a leggere l’articolo che abbiamo dedicato, sempre su questo blog, alla scelta del nome del Gruppro Viaggi tra le righe della Biblioteca, alla definizione del logo e alla composizione della sigla musicale.

Anche la scelta del libro da leggere deve essere condivisa: per esempio, ciascun membro, alla fine dell’incontro può proporre il libro per l’appuntamento successivo, spiegando le motivazioni della sua scelta.

Può seguire poi la messa ai voti tra i presenti, oppure è possibile lanciare un sondaggio sui social del gruppo.

Per la stesse ragioni, i gruppi troppo rigidi, in cui all’inizio dell’anno si definiscono date e titoli, magari imposti dall’unico coordinatore, non sono preferibili, perché l’effetto sorpresa è annullato completamente.

Atmosfera

Il bello di un gruppo di lettura, invece, è anche quello di scoprire libri che altrimenti non avresti incrociato, seguendo la tua solitaria “lista dei desideri”.

Per lavorare in questa direzione, occorre che il gruppo di lettura sia piuttosto agile: se si superano le 15 persone, sarebbe meglio procedere per gemmazione alla nascita di un altro gruppo.

La discussione collettiva e la condivisione dei punti di vista, infatti, non sarebbero possibili con un gruppo molto numeroso, anche perché non si creerebbe quel clima colloquiale che favorisce, invece, lo scambio di idee e di opinioni, di esperienze e di vissuti, ma anche di prospettive.

Il gruppo di lettura si regge sulla negoziazione continua di cosa leggere, di come incontrarsi, dove e quando, di come discutere: il senso del noi prevale sul protagonismo dell’io.

Quando questo non accade, e si affaccia al gruppo il lettore sbruffone che cerca solo un pubblico per recitare la parte del migliore, il gruppo in modo spontaneo lo mette all’angolo, proprio perché si percepisce come un’entità sociale che vuole autoconservarsi, che preferisce l’apertura verso gli altri, rispetto alla chiusura del parlarsi addosso.

Alternative

Ma ci sono delle alternative ai gruppi di lettura in cui tutti leggono lo stesso libro? Ci è stato chiesto durante il laboratorio.

Certo, si potrebbe per esempio fare un incontro a tema liberoma con dedica! Ognuno porta il proprio libro del cuore, lo presenta agli altri, racconta del perché lo ha amato tanto, e poi scrive una dedica per il lettore del gruppo che lo accetterà in dono. Al termine dell’incontro, spazio allo scambio dei libri.

Un momento dell’incontro-laboratorio

Qualcosa di simile lo abbiamo sperimentato nell’iniziativa A cena con un libro.

Oppure, si potrebbe ripescare il format utilizzato dalla Biblioteca in occasione del Maggio dei Libri di un paio di anni fa: il combat book, una sorta di sfida all’ultima pagina per presentare una serie di libri, e magari scegliere fra questi il libro di cui parlare la volta successiva. Si formano delle coppie tra i partecipanti del gruppo di lettura: ogni membro della coppia presenta un libro, simulando una vera e propria competizione per promuovere al meglio il libro adottato. Gli altri partecipanti del gruppo esprimono la propria preferenza scegliendo quale libro mandare in finale. Si conclude il giro delle sfide di coppia e tutti i libri finalisti vengono votati per alzata di mano. Vince naturalmente il libro che ottiene maggiori preferenze.

E se ognuno componesse una ministoria oppure una poesia dorsale utilizzando solo ed esclusivamente i titoli dei libri che ha letto e che fanno parte della propria libreria di casa? Pensate, un gruppo di lettura singolarissimo: ci si incontra per raccontare la propria storia, o recitare la propria poesia composta utilizzando i titoli dei libri che ciascuno ha portato con sé.

Guardate qui un esempio: abbiamo realizzato questa storia da casa, durante il primo lockdown, utilizzando i libri a disposizione.

Che cos’è una poesia dorsale? Una poesia che si compone con i titoli dei libri messi uno sull’altro.

Poesia dorsale

Obiettivi

In questo modo si ottiene un duplice obiettivo, perché da un lato ci si diverte in modo creativo e dall’altro si propongono al gruppo molti libri.

Sempre apprezzate anche le esperienze di gruppi di lettura dedicati ad un autore, in cui ciascun membro sceglie un libro diverso e poi ci si confronta insieme sulle diverse opere.

E se facessimo un gruppo di lettura ad alta voce? Insomma, ognuno leggerebbe ad alta voce un brano selezionato dal proprio libro preferito. E così a turno farebbero tutti gli altri. Sette minuti a testa per leggere e presentare il libro. Non vi viene già la voglia di provarci?

Da non sottovalutare anche la possibilità di scegliere un tema, magari molto ampio ed evocativo, e dedicare l’incontro a questo argomento, attingendo non soltanto ai romanzi, ma anche ai racconti, alle poesieai graphic novel, ai brevi saggi di divulgazione, alle biografieai memoir, e perché no, proporre anche film, o brani musicali.

L’ultimo incontro del Gruppo di Lettura del Presidio “RIvoltaPagina” di Foggia

Con i ragazzi, in un momento di confronto tra il Gruppo di lettura e gli studenti che partecipano al Progetto-Concorso letterario Leggo Quindi Sono, dedicato all’editoria indipendente di qualità, abbiamo inaugurato un ciclo di incontri settimanali, sperimentato sinora in modalità online, visto che l’idea è nata sempre durante il lockdown. Abbiamo chiamato questi appuntamenti Caffè tra le righe, proprio perché ci incontravamo all’ora del caffè, intorno alle 15.30. Bene, in questo contesto, appunto a distanza, abbiamo provato ad utilizzare una piattaforma libera online, proprio per coinvolgere i più giovani, invitandoli a parlare del libro… senza parlare del libro. Per esempio, “Se questo libro fosse una canzone…”, oppure “Se l’autore fosse un tuo amico… cosa gli chiederesti al telefono”? (per citare Il giovane Holden), o ancora, “A chi lo consiglieresti?”… e così via.

Qui il link al Digipadd che abbiamo utilizzato per la discussione del libro di Pier Lorenzo Pisano, Il buio non fa paura, NNE 2021.

Location e comunicazione

Nel corso dell’incontro-laboratorio ci siamo confrontati anche sulla location, trovandoci tutti d’accordo sull’opportunità di renderla itinerante, quando è possibile. Si potrebbero utilizzare, magari, contesti inconsueti per gli incontri di lettura. In questo modo sarà possibile intercettare anche i non-lettori, facendo leva proprio sull’effetto spiazzamento.

Noi lo abbiamo provato, proprio con i Presidi del libro RivoltaPagina, incontrandoci nel cortile del condominio di uno dei membri del gruppo di lettura, oppure in un panificio nel quale abbiamo anche lasciato una cassetta per il bookcrossing, cioè per lo scambio dei libri.

E la comunicazione, non è forse importante? E allora abbiamo discusso insieme di come comunicare all’esterno, certo, ma anche di come mantenere vivo il senso di appartenenza al gruppo tra un incontro e l’altro. Abbiamo condiviso un’ipotesi di piano editoriale per produrre dei contenuti social ogni giorno, rendendo di volta in volta protagonisti i singoli membri del gruppo. Per esempio, si può chiedere ai partecipanti di condividere delle foto “sceneggiate” con il libro in lettura, magari facendo da testimonial, oppure fotografando il libro in un contesto quotidiano, o di totale relax. #SulComodino, invece, potrebbe essere una rubrica settimanale, sempre sui canali social del gruppo, in cui i partecipanti, a turno, mostrano in foto quali libri sono in lettura sul proprio comodino. E perché non stringere alleanze con altre realtà del territorio che si occupano di promozione della lettura, evitando così di chiudersi in modo autoreferenziale?

Esempio di foto sceneggiata da uno dei partecipanti del gruppo di lettura

Anzi, i gruppi devono creare, se possibile, delle collaborazioni con altre iniziative del territorio, oppure della Biblioteca o della libreria stessa che li ospita. Ad esempio, i membri più spigliati potrebbero affiancare il bibliotecario o il libraio nella presentazione di un autore, in un incontro pubblico, oppure potrebbero collaborare ad eventi come giuria. Per esempio, nella nostra Biblioteca, il gruppo di lettura partecipa al progetto Leggo Quindi Sono, concorrendo all’assegnazione del Premio della Critica, insieme a docenti, librari, lettori adulti.  

L’ultimo nato in Biblioteca è il Gruppo di lettura LGBTQI+, organizzato in collaborazione con l’Associazione Arcigay “Le bigotte” e Ubik Foggia. Si chiama CircoloPickQueer, il nome lo hanno scelto i partecipanti al primo incontro, così come hanno scelto il libro: il graphic novel Pelle d’Uomo, Bao 2020.

Laboratorio

Gli strumenti di lavoro creati per il laboratorio

Il nostro incontro lo abbiamo concluso facendo dei piccoli lavori di gruppo.

Abbiamo immaginato di creare un nuovo gruppo di lettura, scegliendo focuslocation e modalità di comunicazione.

Ecco i risultati:

  • Focus: Manga coinvolgendo lettori adulti, non solo ragazzi – Location: luoghi inusuali, accessibili solitamente a pagamento: es. stadio, teatro comunale etc… – Comunicazione: per partecipare ogni ragazzo deve portare con sé un adulto
  • Focus: Graphic novel – Location: luoghi non tradizionalmente deputati alla lettura – Comunicazione: coinvolgere scrittori/cantanti per incontri speciali off; creare collegamenti tra diversi linguaggi: cinema, teatro.
  • Focus: Lettura silenziosa individuale, oppure condivisa ad alta voce – Location: in casa, al bar, in classe, in generale in luoghi confortevoli, dove ci si sente a proprio agio – Comunicazione: Lettura itinerante nelle vide del Paese.
  • Focus: Gruppo a tema libero in cui ciascuno propone agli altri un consiglio di lettura – Location: un luogo confortevole, in cui ci si sente a proprio agio; Comunicazione: Social o lettura ad alta voce in contesti non convenzionali.

Bibliografia:

Gavazzi Luigi, I gruppi di lettura. Come, dove e perché leggere insieme, Milano, editrice bibliografica, 2019.

Di Carlo Chiara, Gruppo di lettura, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2021.

Bitasi Simonetta, Sul talento di leggere, in Biblioteche oggi trends, Vol. 8, n. 1, 2022.

Mara Mundi

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