Uno dei suoi ricordi più belli è quando nei primi anni ’70 tiene un concerto in piazza Duomo a Manfredonia: in prima fila i suoi compagni di scuola e le loro famiglie. “Per me erano come dei fiori lì davanti al palco”, racconta con un’emozione ancora palpabile. E in quella città dov’è cresciuto, Manfredonia, Nicola ha i suoi ricordi più dolci e cari: le prime cotte, i compagni di vita e di una vita, e le seppie, che sua moglie Agnese, mi dice, ha imparato a pulire come una manfredoniana!
Manfredonia
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Arte
“Ich liebe Manfredonia”. Lettl, l’artista tedesco simbolo della caduta del muro innamorato del Golfo
Wolfgang Lettl ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico internazionale. Tanto gli deve la Germania, ma molto gli deve anche l’Italia dove, nel 1973, trovò una sua seconda patria, trasferendosi con sua moglie Franziska dalla città tedesca di Augsburg, dove era nato, nel villaggio di Sciale delle Rondinelle, a Manfredonia, alla ricerca di luoghi in cui trovare ispirazione per le sue opere
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Adagiata sul fondale del golfo di Manfredonia, fra Zapponeta e Torre Rivoli, vi sarebbe un’antica città la cui nascita risalirebbe al IV secolo d.C. chiamata Santa Pelagia.
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EventiTeatro
I quindici anni degli Apocrifi in Capitanata: il loro fiore nel deserto, oggi, è meno solo
Dopo quindici anni di lavoro al Sud, diciotto anni dalla nascita a Bologna della compagnia, e in attesa dell’edizione estiva di “Mille di queste notti in riva al lago” in programma dal 30 luglio al 2 agosto all’ex Idroscalo del Lago di Varano, la drammaturga Stefania Marrone e il regista Cosimo Severo raccontano a bonculture il loro fiore nel deserto
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Vintage
All’amata Rosina: la villa abbandonata alle pendici del Gargano è il luogo più romantico di Puglia
Rosa Longo morì a soli 45 anni, lasciando nel cuore e nella vita di suo marito un vuoto incolmabile. Villa Rosa è una delle costruzioni più belle del territorio, con una storia degna di una fiaba, che la rende la costruzione degli innamorati e dell’amor fou
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MusicaVintage
Lucio Dalla e Manfredonia, la città vissuta da bambino che gli ha plasmato l’anima di mare
La mamma di Lucio Dalla, Iole Melotti, faceva la modista, o come si direbbe oggi, la stilista: disegnava, tagliava e cuciva vestiti di gran classe. Iniziò a frequentare Manfredonia dagli anni ’30, quando suo padre, rimasto vedovo, ed i suoi fratelli vi si trasferirono per lavoro.
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Cosa mai potrebbe avere in comune Villa d’Este con Manfredonia? Spulciando tra le pagine della storia, balza agli occhi che chi fece costruire questa magnifica struttura in riva al lago di Como fu l’arcivescovo di Manfredonia Tolomeo Gallio che, appartenente ad una nobile famiglia di Cernobbio, voleva avere una residenza estiva nella sua terra natia.
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Quando i turchi assalirono Manfredonia Giacometta Beccarini aveva otto-dieci anni ed era educanda nel convento di Santa Chiara. Dimenticata nel dormitorio dalle suore in fuga, fu catturata dai turchi che, colpiti dalla bellezza e dalla grazia della bambina, decisero di farne dono al sultano. Giacometta così finì così nell’harem di Costantinopoli dove prese il nome di Bassebà.
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Dopo la ricerca delle vestigia saracene di Lucera, Norman Douglas dedica al Gargano altri due capitoli del volume “Old Calabria” (pubblicato nel 1915): si sofferma a descrivere “la città di Manfredi”, poi parla dell’Arcangelo e del suo “culto cavernicolo”.
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Prenderanno forma attività differenti come laboratori di teatro, incontri di musicoterapia, pratiche sportive di vario genere, escursioni, ma tutte finalizzate all’educazione