Il racconto del calcio e dei suoi protagonisti finisce sempre per confondersi con le nostre vite. Ogni stop di petto è un luogo, ogni cross un odore, ogni punizione sotto il sette un amore appena nato, o già finito
Francesco Berlingieri
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Libri
“La tomba del tessitore”: le storie di O’Kelly sono irlandesi, così dannatamente, tipicamente, precisamente irlandesi
Per la dignità di una zolla a Cloon na Morav, ci si batte. A colpi di storie. Che sanno d’Irlanda. E fanno somigliare l’Irlanda ad ogni nostro paese. Ed ogni nostro paese al resto del mondo.
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Libri
“Intrigo bretone. Omicidio a Pont-Aven. Il primo caso del commissario Dupin”: il garbato spot francese di Bannalec
Il brutale omicidio di uno stimato proprietario d’albergo, nipote in linea diretta di una delle grandi animatrici della colonia artistica che fu, e mecenate a sua volta; uomo stimato e affermato, eliminato a coltellate nella sua sala ristorante, sconvolge il paese e mette in moto il brillante e raffinato ragionamento di Dupin
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I consigli di Velasquez: la storia inizia ad Atlanta, Georgia, nel 1948. Sono passati più di quarant’anni dall’ultima grande cacciata dei neri. Dal pogrom che li ha riportati nei ghetti
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I consigli di Velasquez: detto tra noi, a mo’ di spoiler, trovereste davvero insopportabile un caso letterario in cui – alla fine – la storia va storta e non c’è alcun lieto fine? O, meglio ancora, una storia dove l’ordinarietà dell’accettazione riprende il sopravvento evitando l’uso di mitragliatori d’assalto maneggiati con perizia da casalinghe fino all’altro ieri impegnate a infarcire il tacchino del Ringraziamento?
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Tu non ci credere mai, di Alessandro Marchi e Per chi è la notte di Aldo Simeone. È l’Italia contadina, la grande protagonista di entrambe le fatiche. Quella scomparsa dalle mappe. Sommersa dall’acqua di un lago artificiale negli anni del Boom economico, come la Bosconero di Simeone; o chiusa per lutto, con le finestre sprangate e le cucine disabitate, come la Montesole di Marchi
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Libri
“Poverty safari”, un viaggio pericoloso nella rabbia e nella speranza del “dark side” di Glasgow
Il libro di Darren McGarvey è un ibrido: non è una trama noir, non è una parabola a lieto fine, non è un apologo virtuoso. È un percorso ad ostacoli, sospeso tra la spudorata autobiografia, la cronaca di una militanza civile e l’analisi politica
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Libri
“Un giorno di questi” di Ciriello e una domanda: dov’eri quando la camorra era in guerra contro gli abusivi della nera?
I consigli di Velasquez: la cronaca – un po’ come la scrittura di Marco Ciriello – non è solo nei fatti: date, orari, circostanze. È anche e soprattutto in ciò che, apparentemente discosto e dissonante, finisce per c’entrare. E diventa testimone imprescindibile
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“I cani di Belfast” ha la forma di un imbuto. O di una clessidra. Con la velocità nel precipizio finale.
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Dinanzi alla sinistra mainstream che s’indigna che un personaggio universalmente reso monodimensionale come Mussolini possa divenire affascinante alla repubblica dei lettori, nel mio piccolo, rispondo che solo chi sorvola e banalizza può ritenere che non lo sia a prescindere. Affascinante