E’ stata inaugurata a Vico del Gargano la mostra di pittura in memoria di Concetta Di Stefano, artista vichese di grande talento, scomparsa prematuramente all’inizio di gennaio, capace nella sua vita breve e intensa di fare apprezzare le proprie opere anche a critici di livello internazionale.
Teresa Rauzino
Teresa Rauzino
Nata a Peschici, si è laureata con 110 e lode in lettere moderne presso l'Universita' degli Studi di Firenze. Dal 1997, anno dell'istituzione del Centro Studi " Giuseppe Martella", in qualita' di Presidente dell'Associazione ,sta sensibilizzando l'opinione pubblica al recupero dell'antica Abbazia di Kàlena, importante testimonianza della cultura della Capitanata e del Sud Italia, da anni abbandonata al degrado e all'indifferenza. Ha pubblicato "Chiesa e religiosita' popolare a Peschici" (1999, 2008); "Adottiamo i centri storici del Gargano Nord" (1999) ; "Sangillo Opere. Spazi densi alla moviola dell'anima", ( Foggia 2000 ); "Ischitella e il Varano dai primi insediamenti agli ultimi feudatari"( 2003); "Il Regio Liceo Lanza. Dalle Scuole Pie agli anni del regime" (2004). E' coautrice del volume "Salviamo Kàlena. Un'agonia di pietra" ( 2003). Ha collaborato con varie testate giornalistiche. E’ socia della Società di Storia Patria per la Puglia.
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La tematica del “mondo alla rovescia” fu affrontata da pochi artisti, e per lo più in incisioni. Goya è stato prolifico in questo: nei “Capricci”, con una serie di immagini grottesche e dissacranti, smaschera vizi e ipocrisie della sua epoca
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Fino agli anni Sessanta, a Peschici si rappresentava un’antica “sceneggiata” i cui personaggi venivano interpretati sempre dagli stessi attori. La tradizione che sembrava scomparsa con loro, recentemente è tornata a rivivere
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Vintage
L’incendio di Palazzo Pinto di Ischitella raccontato da Padre Michelangelo Manicone nella “Fisica Appula”
Il palazzo Pinto, anche se incompiuto (doveva avere quattro piani), secondo Michelangelo Manicone era “il più bello e magnifico edificio del Monte Gargano”. La storia
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Arte
Lidia Croce immerge il dio Krishna nel mare di Taranto. La battaglia karmica dei bambini contro l’Ilva
L’arte è libera, non deve lanciare un messaggio particolare, ma in questo caso esso emerge chiarissimo. Parlando di Taranto, l’artista non può esimersi dal narrare una vicenda così drammatica
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Si preparavano i dolci tipici degli altri paesi del Gargano (crustle, cav’ciune, struffle), ma la specialità peschiciana erano le “pettole”. Le massaie erano abilissime nello stendere la massa lievitata di questo dolce, al massimo. Queste frittelle raggiungevano lunghezze considerevoli , e Saverio La Sorsa in “Usi, Tradizioni e costumi del popolo pugliese” ce lo documenta:” A Peschici le donne fanno pettole lungo mezzo braccio”.
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Saverio La Sorsa ci documenta che a Peschici si fanno le “pettole” lunghe mezzo braccio. In effetti, ancora oggi, la specialità peschiciana sono proprio le “pettole”.
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Anche a Peschici, come a Vico del Gargano, la sera della Vigilia si gustavano tredici specialità di magro, a base di pesce e verdure
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LibriVintage
Usi costumi e feste del popolo pugliese, il compendio sulle tradizioni legate al Natale
Saverio La Sorsa ci racconta che le prime note del Natale, in alcune città della Puglia, si avvertivano fin dal 6 dicembre. Era la festa di S. Nicola e nelle varie chiese l’organo suonava per la prima volta “la pastorella” o la “ ninna nanna”. A Ruvo, ed in altri paesi in provincia di Bari, nella cattedrale venivano accese dodici lampade: dal giorno di S. Lucia se ne spegneva una al giorno; l’ultima nel momento in cui nasceva Gesù Bambino.
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Il principe Francesco Emanuele Pinto era quindi un raffinato collezionista di presepi. Ne aveva di ogni materiale e disposti in ogni stanza della sua dimora napoletana.