Us non è quindi un film sulla e per la comunità Afroamericana, al contrario è un film indirizzato a tutta la middle e upper class americana, colpevole di aver scritto le regole di una società in cui il povero resta povero ed il ricco sempre più ricco, incastrata in un universo fatto di relazioni, legami, competizioni sportive. Un universo in cui il destino del singolo sembra già scritto.
Cinema
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L’attitudine del momento: Aleksandr Sokurov dialoga con Marco Müller
by Paola Mannoby Paola Manno“Se un’opera d’arte si perde in un naufragio, noi non perdiamo l’opera, che resta nel cuore di chi l’ha ammirata, che resta nelle innumerevoli riproduzioni. Se un uomo si perde nel mare, invece… si perde un uomo”. Non so esattamente a cosa abbia pensato quando ha detto questa frase, e forse io gli ho dato un senso che non ha, ma in questi tempi bui mi pare una cosa bellissima e nobile, quell’ “invece”.
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Così, in questa nuova versione live action, gli animali non parlano, semmai esprimono le proprie emozioni attraverso i loro grandi occhioni, e ad attenderli, un finale piuttosto consolatorio, in quel loro ricongiungersi con la madrepatria africana.
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Davvero il massimo che si riesce a fare per salvare questa crisi d’incassi del cinema nostrano è non farlo andare in vacanza?
Detto fra noi, non è la mancanza il parametro stesso dell’affezione a qualcuno o a qualcosa? -
Considerata introvabile per anni, la pellicola è stata restaurata in 2k partendo dal negativo originale in 35 mm con la supervisione della stessa Varda solo nel 2017 per opera dell’americana Cinelicious Pics. Inutile dire che il dvd non ha i sottotitoli in italiano.
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Dopo “Il racconto dei racconti” Matteo Garrone abbandona la narrazione fiabesca e ritorna nella dimensione urbana per portare sullo schermo gli incubi, le paure e gli errori dei suoi protagonisti. Ricalca il concetto di cinema che aveva espresso con Reality e con Gomorra.
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Il film è arrivato nelle nostre sale giovedi 28 marzo dopo aver ricevuto consensi e premi praticamente ovunque, tra cui la vittoria a Cannes nella sezione Un Certain Regard ed una candidatura all’oscar per il miglior trucco.
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Sono passati settant’anni da quando usciva nei cinema Catene, il film con cui Raffaello Matarazzo aprì…
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Ceyda Torun, la regista, ha lasciato Istanbul quando aveva undici anni, da quel momento in ogni posto in cui ha vissuto, ha sempre percepito la delusione di non trovare nulla di simile al luogo in cui è nata. Questo documentario nasce come atto di amore sconfinato verso la sua città e verso i suoi amici a quattro zampe.
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Un’opera totalmente coerente con le opere precedenti del regista nipponico nello stile e nel contenuto. Inquadrature fisse, ritmi lenti per immergere lo spettatore nella narrazione, “Un affare di famiglia” è tutt’altro che un film statico