Romaeuropa Festival scalda i motori: sostegno agli artisti indipendenti e eventi live streaming

by Nicola Signorile

Teatro, musica e danza, più di sessanta eventi in 141 giornate di spettacolo per la trentacinquesima edizione del Romaeuropa Festival, con un nuovo programma, sempre di grande ambizione internazionale, ricostruito in base alle direttive vigenti sul distanziamento in scena e in sala e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza.

Il Ref andrà in scena al 18 settembre al 15 novembre  in 14 spazi della capitale (due sale dell’Auditorium Parco della Musica, il Teatro Argentina e il Teatro India, sei spazi del Mattatoio, due spazi del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo, il Teatro Vascello, il Teatro Quarticciolo e Villa Medici – Accademia di Francia) e con parte della programmazione en plein air, arricchiti con le nuove attività di EXTRACT, l’inedita sezione online con 40 eventi pensati in prima italiana o assoluta appositamente per il web, streaming live e un palinsesto settimanale di attività curato dallo staff del festival.

Sostegno agli artisti indipendenti, ricambio generazionale (il 70% degli artisti saranno per la prima volta al REf), sguardo all’innovazione e al contemporaneo: queste sono le linee guida di una edizione che sarà inaugurata dalla coreografa e danzatrice Sasha Waltz, il 18 settembre,  con la prima assoluta di una nuova creazione site specific all’aperto, realizzata appositamente per il festival sull’orma dei suoi celebri Dialoge, una performance rigorosa ma con una forte componente d’improvvisazione sul palco della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica.

Tanti i grandi nomi della musica contemporanea internazionale in cartellone, con il ritorno di Bryce Dessner, insieme a Katia e Marielle Labèque e il Parco della Musica Contemporanea Ensemble (in co-realizzazione con Musica per Roma); l’Inescapable Tour che festeggia i quarant’anni di carriera di Wim Mertens, il live per Commodore CBM 8032 di Robert Henke, i ritmi travolgenti di Andrea Belfi e le musiche sacre di Górecki, Penderecki e Szymanowski eseguite dal pianista e compositore polacco Pianohooligan (Piotr Orzechowski) con il Silesian String Quartet e l’High Definition Quartet in occasione del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II.

 Sempre nella Cavea dell’Auditorium (e ancora con Musica per Roma), il maestro del teatro di narrazione Ascanio Celestini incontra la PMCE diretta da Tonino Battista per una riscrittura originale di testo e musica del Pierino e il Lupo di Sergej Prokof’ev e Pulcinella di Stravinskij mentre il Mattatoio vedrà il ritorno di Fabrizio Ottaviucci con l’esecuzione di una nuova sezione della monumentale Treatise di Cornelio Cardew. Oltre a queste conferme, il programma musicale prosegue nella piazza del MAXXI con la new entry degli italiani Anagoor e il progetto audio-video Mephistopheles.

Tra gli artisti per la prima volta al REf,  quasi tutti tra i 30 e i 40 anni,  il regista palestinese Bashar Murkus con il suo Khashabi Theater presenta Museum e Hash, dalla Germania il visionario regista Ersan Mondtag in De Living trasforma in immagini ipnotiche e potenti le ultime ore di vita di una donna, il duo iberico-sudamericano Azkona & Toloza con Tierras del Sud dà vita a un affondo sugli effetti del colonialismo nella Patagonia argentina mentre il coreografo e regista israeliano Arkadi Zaides (in corealizzazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo e Spellbound Produzioni) si concentra, con Necropolis e Talos su alcuni temi centrali del nostro presente tra migrazioni e nuove difese dei confini (tutti questi spettacoli – eccetto Talos – sono presentati in prima nazionale).

Potenti gli sguardi femminili della regista greca Elli Papakonstantinou che, tra palco reale e Zoom, con un forte impianto visivo e teorico queer e post-femminista, porta in scena Traces of Antigone dell’acclamata drammaturga Christina Ouzounidis; di Fabiana Iacozzilli che nel suo Una cosa enorme affronta con forza gli stereotipi legati all’essere o non essere madre (in corealizzazione con Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello) e di Martina Badiluzzi presente con The Making Of Anastasia, affondo popsul mito di Anastasia Romanov e con Rumori, un concerto poetico realizzato in dialogo con il musicista Samovar (Samuele Cestola). Accanto alle “nuove leve”, i classici, artisti che hanno attraversato la storia del festival, da  Virgilio Sieni con il musicista Andrea Rebaudengo (Solo Goldberg Variations) a Enzo Cosimi in Coefore Rock & Roll, da Filippo Andreatta a Daniele Timpano ed Elvira Frosini (debutto assoluto di Ottantanove). Al debutto anche Esercizi sull’abitare n.2 della compagnia Bartolini/Baronio che continua la propria ricerca sul concetto di abitare e sul territorio romano e laziale e Sonora Desert di Muta Imago, indagine sul rapporto con il tempo e con la memoria in un inedito formato performativo/installativo con le musiche di Alvin Curran (ancora con Teatro di Roma).

Novità assoluta del REf20 è anche Dialoghi sulla paura, speciale programma di lectures curato dall’attore, autore e produttore Francesco Siciliano con l’attrice e scrittrice Francesca D’Aloja. Un ciclo di lectio magistralis dedicate al sentimento mai così attuale della paura che, nel piazzale di Villa Medici, accoglierà cinque grandi scrittori italiani: Sandro Veronesi, Edoardo Albinati, Melania Mazzucco, Michela Murgia e Alessandro Piperno.

In queste settimane abbiamo lavorato per rielaborare il programma. Abbiamo mantenuto lo stesso numero di rappresentazioni originariamente in programma con una riduzione degli eventi del solo il 10% – ha affermato Fabrizio Grifasi, direttore generale e artistico della Fondazione Romaeuropa – e faremo fronte a una sensibile riduzione delle capienze degli spazi con una perdita di 40.000 posti in vendita. Nonostante questo, abbiamo optato per una politica di riduzione dei prezzi dei biglietti per tutti gli spettacoli con l’intenzione di garantire una maggiore accessibilità e possibilità di condivisione”.

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