Laura, Monica e Anna e la loro Ekostē: l’agrocosmetica made in Puglia: «Ci ha guidato la voglia di raccontare la bellezza»

by Michela Conoscitore

Ekostē Agrocosmetica è risultata vincitrice del bando PIN – Pugliesi Innovativi indetto dalla Regione Puglia: l’anima di questa start up è tutta femminile, tre giovani donne di San Severo sono riuscite a concretizzare una nuova realtà produttiva, in una provincia difficile dal punto di vista dell’occupazione.

Laura e Monica Dimauro con Anna Gualano hanno creduto fermamente nel loro progetto, il punto di partenza è stato l’amore per la propria terra, la Capitanata, che tanto ha da offrire e da far scoprire. Le imprenditrici, attraverso i loro agrocosmetici, hanno deciso di valorizzare i prodotti tipici della provincia e trasformarli in rimedi di bellezza. Ne hanno curato, fin nei minimi particolari, anche il packaging ecosostenibile: flaconi essenziali in plastica riciclata e riciclabile, come le etichette in carta che riproducono le scritte anche in braille.

bonculture ha intervistato Laura Dimauro:

Laura, come nasce il marchio Ekostē e chi vi prende parte?

Partendo dal nome, il nostro marchio fonde tre tematiche a noi molto care: ecosostenibilità, cosmetica e terra. Ekostē è la concretizzazione di un sogno, mio e di mia sorella Monica. Io sono una naturopata e aromaterapeuta, operatrice tecnica del benessere olistico e appassionata di erbe spontanee. Mia sorella, invece, si occupa dell’aspetto relazionale del progetto, mantiene i rapporti con clienti, fornitori e gli attuali partner. Poi c’è Anna Gualano che cura la parte social. Io e Monica abbiamo pensato di dare vita ad Ekostē, che come materie prime utilizza prodotti tipici della Capitanata, perché quegli stessi prodotti, conosciuti e altamente valorizzati sulla tavola, potevano essere utilizzati anche in un altro modo. Fin da piccola mi sono dilettata in preparazioni di cosmetici casalinghe, oggi quella passione è diventata Ekostē.

Quindi i prodotti tipici della nostra provincia vi hanno ispirato?

Assolutamente, è proprio la voglia di raccontare le bellezze della nostra zona che ci ha guidate. Soprattutto perché avendo vissuto all’estero, mia sorella in Spagna e io negli Stati Uniti, abbiamo scoperto che riconoscono al nostro territorio tante qualità. Anche perché da noi si concentra una diversità di paesaggi, rispetto ad altre zone della Puglia, incredibile: pianure, coste, i laghi, la parte montuosa. Da qui nascono i nostri partenariati.

I vostri prodotti si possono definire, quindi, come ‘ambasciatori’ della Capitanata. A questo proposito, avete avviato le partnership con Confagricoltura e Parco Nazionale del Gargano. Come sono nate queste collaborazioni e ne arriveranno altre in futuro?

Le abbiamo avviate per avere un margine di sicurezza e trasparenza per i nostri agrocosmetici e per i clienti: Confagricoltura ci ha permesso di scegliere bene le materie prime, selezionarle e garantire il massimo della sicurezza. Con il Parco del Gargano, perché è un’istituzione locale da valorizzare e, soprattutto, per far conoscere e promuovere la vastità delle specie faunistiche e vegetali che lo popolano. Crediamo molto nel creare sinergie, e in futuro ce ne saranno sicuramente di altre.

C’è una collaborazione in vista anche con l’Università di Foggia?

Con loro abbiamo già avviato dei piccoli confronti, e delle sperimentazioni. Si è discusso insieme anche di agrovoltaico.

Ekostē è da poco sul mercato, quali altre linee arriveranno nei prossimi mesi?

Siamo partiti in un periodo non propriamente semplice e che ci ha un po’ limitato. Ecco perché i prodotti ora disponibili si basano su materie prime che hanno una stagionalità più ampia e duratura: protagonisti gli agrumi bio del Gargano, il limone Femminello ha una stagionalità più lunga rispetto ad altre specie di limoni italiani ed è la coltivazione più antica d’Italia. E poi c’è l’arancia duretta del Gargano. Con gli agrumi abbiamo creato una linea corpo e viso che alle materie prime locali associa elementi più moderni, come l’acido ialuronico e l’olio d’argan, che vanno a potenziare le loro qualità. Le prossime linee guarderanno sempre alla stagionalità delle materie prime, abbiamo pensato di crearne una all’anno.

Quali sono i principi che vi guidano nello scegliere una determinata materia prima?

Sicuramente la peculiarità della materia prima in sé, come aspetti organolettici e proprietà nutritive. Da qui poi procediamo con la sperimentazione per adattarle all’uso cosmetico.

Ekostē quindi segue una filosofia green. Come saprai, il bio si è molto diffuso sul mercato durante gli ultimi anni. Ma per voi, il bio rappresenta una moda o una scelta, una necessità?

Esserci rivolte ad un ente come Confagricoltura ci fa già selezionare i produttori, facendo così abbiamo una filiera trasparente che ci dà la possibilità di vedere se davvero il prodotto bio è bio. La mission di Ekostē è portare il consumatore ad una consapevolezza a 360° verso il prodotto acquistato: rispetto verso l’ambiente, rispetto etico e verso il prodotto locale. I nostri sono tutti prodotti a chilometro zero, vegan e cruelty free, quindi non sperimentati e testati sugli animali. Vogliamo educare i nostri consumatori a fare scelte ambientali e di benessere che vadano anche oltre il nostro prodotto, perché la cosmetica green è possibile.

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