L’urgenza di un altro tribunale in Capitanata. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati Ursitti: «L’accesso alla giustizia viene scoraggiato quando il legislatore accentra invece che decentrare».

by Antonella Soccio

In principio fu il Governo Monti con la Ministra Severino a tagliare con la legge del 2012 trentuno tribunali, tra i quali quello di Lucera in Capitanata. E per il Tribunale di Foggia fu l’inizio della fine, dal momento che già prima del Covid è diventato un vero e proprio porto delle nebbie, soprattutto nelle sezioni civili.

Lunedì 8 novembre in Commissione regionale di studio sulla criminalità ha ratificato la drammatica situazione anche il Procuratore di Foggia, il dottor Ludovico Vaccaro, il quale ha fornito numeri raccapriccianti, che hanno fatto sobbalzare la politica in modo bipartisan, tanto da motivare i vari membri della commissione nel presentare una mozione che impegni la Giunta regionale a richiedere al Governo nazionale una attenzione particolare al territorio pugliese e alla provincia di Foggia nello specifico, con il ripristino di almeno un altro tribunale e di un’altra procura.

Sono ben 12mila i processi pendenti in fase dibattimentale al Tribunale di Foggia, in una attesa di giustizia incancrenita, che l’alibi della pandemia non può rendere meno grave.

Come hanno fatto notare quasi all’unisono i consiglieri regionali Paolo Dell’Erba (Puglia domani), Giannicola De Leonardis (Fdi) e Sergio Clemente (Popolari), le 60 operazioni antimafia e le 400 ordinanze di custodia cautelare, condotte dalla strage del 9 agosto 2019 in cui sono rimasti uccisi per mano mafiosa i fratelli Luciani, raccontano l’estrema attenzione dello Stato sulla Quarta Mafia. Una sollecitudine che però rischia di essere inficiata dalla lentezza della giustizia.

La riorganizzazione della geografia giudiziaria, con criteri ulteriori per la ridefinizione degli assetti territoriali degli uffici giudiziari, è un tema cruciale dell’azione dell’Ordine degli Avvocati di Foggia.

Da tempo i legali chiedono quanto denunciato dal procuratore capo foggiano. 

«Non abbiamo un report realizzato, ma i numeri evidenziati dal Procuratore mi sembrano incontrovertibili e ci erano noti», rimarca in esordio il presidente, l’avvocato Gianluca Ursitti.

«La richiesta del Procuratore del ripristino di un altro Tribunale non solo è legittima, ma l’abbiamo sostenuta e sposata in tempi non sospetti- prosegue il penalista- Quando accorpammo il Tribunale di Lucera, nel lontano 2014, ci prefigurammo notevoli problemi, logistici e non. Evidentemente ci avevamo visto giusto. Oggi più che mai il ripristino di un altro Tribunale ci sembra indispensabile come l’acqua: in primis per quanto sta accadendo nel territorio – e questo è sotto l’occhio di tutti e non necessita di precisazioni; in secondo luogo perché abbiamo gravi problemi di edilizia giudiziaria che, per ragioni anche tecniche e burocratiche, difficilmente si risolveranno nel breve periodo.
Gli avvocati, come tutti gli altri operatori della giustizia, sono in grave difficoltà anche – e sottolineo anche – per questioni logistiche. E taccio sui giudici di pace, un’altra spina nel fianco che crea problemi quotidiani. L’accesso alla giustizia viene indubbiamente scoraggiato quando il legislatore accentra invece che decentrare. Però l’ottica del legislatore è andata proprio in quella direzione: scoraggiare il ricorso la domanda di giustizia perché ritenuta eccessivamente onerosa anche per lo stato. E questo mi fa essere pessimista sul ripristino di un altro Tribunale. D’altronde qualsiasi apertura in questa direzione, aprirebbe la strada a richieste analoghe in Italia e richiederebbe una revisione della geografia giudiziaria, che è proprio ciò che il legislatore vuole evitare. La stessa ministra Cartabia, di recente venuta a Foggia, pur ribadendo la presenza dello stato in Capitanata (ed obiettivamente sono stati fatti passi avanti in tal senso), ha espressamente chiarito che una revisione non è nell’agenda del Governo. Tradotto, di tribunali non se ne parla».

Anche tra i giovani avvocati l’umore è tutt’altro che sereno.

Già nel luglio scorso la sezione dell’Aiga di Foggia deliberò e conseguentemente proclamò una astensione locale dalle attività giudiziarie e dalle udienze civili e penali del Tribunale di Foggia. In quel caso il motivo scaturì dal caldo asfissiante nelle aule a causa dei guasti all’impianto di climatizzazione.

Il presidente dell’Aiga, il penalista Mario Aiezza resta sul punto. «Non è escluso che possa esserci una nuova astensione- sottolinea- la situazione non è migliorata, al contrario. La carenza infrastrutturale dell’edilizia giudiziaria dei nostri Uffici Giudiziari è un problema ormai annoso e irrisolto, che pregiudica ogni giorno di più il decoroso ed efficiente esercizio della Giustizia nel nostro Foro.La nostra battaglia è tesa esclusivamente a ridare lustro ed efficienza ad uno dei Tribunali più grandi e importanti d’Italia. Continueremo accanto alle Istituzioni forensi e unitamente a tutte le altre realtà associative del nostro Foro, affinché il Tribunale di Foggia riceva sempre la giusta e doverosa attenzione da parte delle competenti Istituzioni per favorire la pronta risoluzione delle criticità che lo riguardano».

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