E la Madonna tradita si trasferì in Puglia

by Carmine de Leo

Per molti secoli l’istituto della transumanza, ovvero la migrazione delle greggi dai monti dell’Abruzzo e del Molise alle pianure pugliesi, ha caratterizzato la storia di queste regioni.

Ma più importante testimonianza storica di questa tradizionale migrazione che si svolgeva pressappoco da novembre a maggio verso i territori pianeggianti della Puglia, fu l’istituzione della Regia Dogana delle Pecore, creata nel Quattrocento dagli Aragonese e che ebbe sede a Foggia, città al centro della vasta pianura Dauna.

Nei secoli la transumanza ha lasciato moltissime tracce dei suoi usi e costumi, dalla gastronomia alla religiosità popolare, che centinaia e centinaia di pastori abruzzesi e molisani hanno portato in Puglia, arricchendo notevolmente il bagaglio folcloristico delle terre ove essi si recavano a svernare con le loro greggi.

Una componente importante delle loro tradizioni popolari è stata quella legata alla religione e non poche sono infatti le chiese, le cappelle rurali, gli altarini votivi ed anche i santuari che ricordano i Santi e le Madonne giù venerati in Abruzzo e Molise ed oggi anche in Puglia.

Uno dei santuari, quello dedicato ad una Santa Vergine dal nome singolare, la Madonna del Sabato, è collegato alla religiosità popolare di un piccolo centro abitato, il comune di Vastogirardi, che si erge in prossimità do Isernia, su un’altura nei pressi del fiume Trigno.

Da questo piccolo borgo di origine Sannita, come da altri, partivano lunghe carovane di pastori e greggi ogni anno in novembre per aggiungere la Puglia e le locazioni, ovvero i territori della Regia Dogana ai cui erbaggi erano assegnaste le loro greggi e tra queste anche le contrade intorno a Minervino Murge.

I pastori durante il lungo inverno non dimenticavano i loro usi e costumi e soprattutto i loro Santi e Madonne, cui indirizzavano le preghiere per le loro famiglie lontane.

I pastori provenienti da Vastogirardi veneravano la Vergine delle Grazie, una Madonna cui era dedicato un vecchio affresco conservato in una chiesetta che sorgeva in una vasta pineta su di un colle vicino questo paesino molisano; questa altura era chiamata infatti: “Colle della Madonna”.

Poco frequentata, questa chiesa rurale, la cui fondazione è fatta risalire all’XI secolo e di cui restano ancora oggi pochi ruderi, versava in un totale stato di abbandono ed era affidata ad un povero eremita.

Quest’ultimo, una notte sognò la Madonna delle Grazie che piangeva lamentandosi perché nessuno provvedeva a restaurare la sua piccola chiesa.

L’eremita, il mattino seguente si recò di buon ora dal parroco della chiesa madre di Vastogirardi per riferirgli il suo singolare sogno, pregandolo di interessarsi per far restaurare la chiesetta della Madonna; ma il prelato gli rispose che ormai quel luogo di culto non era più frequentato e quindi era inutile spendere soldi per restaurarlo.

L’eremita, afflitto e sconsolato, al suo ritorno riferì alla Madonna la risposa del parroco e questa, miracolosamente, gli rispose che, se così stavano le cose, “sarebbe andata via da Vastogirardi in cerca di un’altra dimora più dignitosa.”

Fu così che la notte seguente l’affresco della Madonna delle Grazie, staccatosi dalla parete della chiesetta, seguendo le vie degli antichi tratturi che i pastori transumanti e le loro greggi percorrevano annualmente, finì per stabilirsi in Puglia, in una grotta poco lontana da Minervino Murge, ove nelle vicinanze già abitava, si fa per dire, un decoroso San Michele on una grande caverna naturale che si apre ancora oggi nei pressi di questo paese.

In questa grotta la Madonna decise di restare finché qualche benefattore le avesse costruito una nuova chiesa.

Non passò infatti molto tempo che, durante una battuta di caccia, un cane del feudatario di Minervino Murge, il principe Marzio Pignatelli, fratello di papa Innocenzo XII, introdottosi nella grotta scoprì l’affresco della Madonna e ordinò ben presto di staccarlo dalla parete e portarlo in un santuario che la famiglia Pignatelli fece costruire in suo onore dandole anche un nuovo nome: “Maria SS. del Sabato”, in quanto il suo ritrovamento era avvenuto appunto in questo giorno della settimana.

Cambiato nome e residenza la Madonna, in segno di riconoscenza, fu subito prodiga di miracoli e il suo culto si diffuse molto rapidamente fra le popolazioni pugliesi e divenne anche molto presto la Patrona di Minervino Murge.

Il santuario della Madonna del Sabato è ancora oggi meta di numerosi pellegrinaggi e, superata la leggenda, le cronache antiche narrano che i pastori transumanti di Vastogirardi erano soliti trasportare con loro anche una statua della loro Madonna, cui fu poi dedicata verso il XVII secolo, nei pressi di Minervino Murge, una piccola cappella rurale e nel Settecento un magnifico santuario in cui la Madonna del Sabato viene festeggiata ancora oggi due sabati dopo la Pasqua, periodo in cui anticamente i pastori iniziavano a far ritorno nei loro comuni di origine sulle montagne dell’Abruzzo e del Molise.

Interessante oggi la visita al suo suggestivo Santuario, composto da due piani congiunti da una elegante scalinata divisa in due rampe, che conducono al vano sotterraneo della chiesa, ove nel silenzio e le fioche luci delle candele votive non è poi molto difficile sentirsi più vicini alla Madonna col suo Bambinello, che quasi ti sorride e rassicura il credente che la invoca che la sua prece sarà presto esaudita!

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.