Noè confeziona un’opera meno patinata del suo porno psicologico in 3D “Love” ma che ricalca la resa vivida di tutte le sue opere antecedenti, prendendo qualcosa in prestito da ognuna. È un riassunto della sua poetica visiva, poco meno di 100 minuti, in cui riconosciamo perfettamente il regista argentino.
Cinema
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Godardiano, ma con devianze. Tutta colpa del suo amore (anche) per i film di Franco e Ciccio e per la commedia sexy all’italiana. Così Marco Giusti si è presentato agli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Foggia
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Manhattan è sicuramente uno dei film più iconici del regista statunitense. Una delle sue opere di cui si ricordano di più i personaggi, le loro battute, ma soprattutto le immagini di New York. Chi non ricorda la famosissima inquadratura di Mary e Isaac seduti sulla panchina davanti al Queensboro Bridge?
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Il Traditore racconta gli ultimi vent’anni di Tommaso Buscetta, uomo nostalgico e d’Onore che scopriamo ammiratore di Giovanni Falcone. Paradosso. Uno dei più grandi capi di Cosa Nostra ammiratore dell’uomo divenuto paradigma della lotta alla Mafia?
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Shinya Tsukamoto è il regista del famoso film horror fantascientifico Tetsuo (1989), premiato a Venezia dalla Giuria Orizzonti con il film Zan e ospite della rassegna Registi fuori dagli Schermi di Luigi Abiusi promossa da Apulia Film Commission. Noi di bonculture l’abbiamo intervistato.
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In concorso al festival di Cannes nel 2018, nella sezione Un certain regard, la pellicola vede protagonisti il giovane e talentuoso Lorenzo Ferro che veste i panni di Carlos Puch, e Chino Darin che interpreta Ramon.
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Liberamente ispirato al romanzo di Philip K. Dick Il cacciatore di androidi del 1968, la pellicola di Ridley Scott è ancora oggi considerato un cult, uno dei più importanti film di fantascienza della storia del cinema.
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Ben Hur del 1959 è solo uno dei tanti adattamenti cinematografici del romanzo di Lew Wallace pubblicato nel 1880. L’ultimo adattamento, diretto da Timur Bekmanmbetov, è del 2016 con Morgan Freeman e Jack Huston ed è stato girato anch’esso tra Roma e Matera.
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Era il 1994 quando Pulp Fiction vinceva la Palma d’Oro al Festival di Cannes come migliore…
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La scrittura è così uno degli elementi cardine di un prodotto che funziona nella sua dimensione di credibilità e di monito, in cui quello che ci viene svelato non è altro che la summa degli episodi di cronaca europea e quindi anche italiana degli ultimi tempi.