“Le stele, tali singolari monumenti, databili fra l’VIII e il VI secolo a. C., documentano attraverso un linguaggio per immagini, lo sviluppo autonomo della civiltà daunia”
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Nacque nel 1266 quello che nel Cinquecento un cardinale e storico della Chiesa definì “monstrum Apuliae” per indicare la straordinarietà e l’eccezionalità dell’assegnazione ad una religiosa del potere esclusivo, in spiritualibus et in temporalibus, sui religiosi del Capitolo di Castellana, sottratti così all’autorità del vescovo, e sulle persone e le terre del feudo
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Molte leggende fioriscono sulle rive del Varano. Temi maliosi e mitici, che i pescatori narravano, durante le lunghe attese delle battute di caccia e di pesca. Come la storia di Nunziata, unica superstite all’ira divina che inabissa la città di Uria. Gli Dei le concedono il dono dell’immortalità, ma la sua è una vita segnata dal rimpianto per la perdita dell’innamorato, scomparso insieme a tutti gli abitanti della città. E la sua voce di pianto, ogni sera, è portata dal vento che spira sullo specchio del lago
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Nel ’29 i tecnici avevano compreso, meglio di tante conferenze di servizi odierne, che l’osmosi presente tra l’acqua marina salata e quella dolce del lago creava, in quei 2800 metri di canale, un mix franoso per i gessi presenti nel terreno, tale da provocare lunghe infiltrazioni, capaci di aprire buchi disastrosi
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Il brigantaggio si è manifestato dapprima in maniera sporadica con poche bande dedite alla delinquenza comune e poi si è allargato a macchia d’olio per dar luogo ad un fenomeno sociale
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La storia non si fa con i se e con i ma, però chissà cosa sarebbe stata Manfredonia senza l’Enichem, senza il porto industriale per servire un’area industriale mai decollata che oggi cade letteralmente a pezzi, e senza quei nastri d’oro balzati sui media nazionali per un incredibile giro di tangenti che gli valse appunto il dorato appellativo
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Attualmente lo scopo delle associazioni presenti ad Hoboken come quella dei «Molfettesi» (nel 1929 Gaetano Salvemini parlò di una colonia di 3000 immigrati) è di mantenere i soci legati alle loro radici
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Sin dall’antichità la neve era largamente utilizzata. Testimonianze architettoniche di questi manufatti sono riscontrabili presso i vari siti archeologici, mentre per quelle storicamente più recenti l’utilizzo si è protratto sino ai primi anni del ‘900.
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Nell’anniversario della sua terribile morte le sua urla agghiaccianti per molti anni svegliarono di notte, all’ora del delitto, gli abitanti delle case vicine al palazzo Sansevero. Poi, nel 1889, l’ala sinistra del palazzo, quella in cui, al secondo piano, erano stati uccisi i due amanti crollò di schianto. Da quel giorno cessarono le urla terrorizzate di Maria, ma da allora pare che, specialmente nelle notti senza luna, l’ombra di una figura femminile bellissima, si aggiri discinta e con i lunghi capelli sciolti
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Nella precarietà dell’esistenza, la morte era un evento da preparare per tempo. Passati i quarant’anni, la donna cuciva il corredo “specifico” per sé e per il proprio compagno, poiché non si poteva mai sapere… «nu cunte, na càuse», meglio evitare di farsi trovare impreparati ed esporsi ai pettegolezzi della gente! Ogni anno, l’insolito corredo veniva lavato durante la “luscìa”: doveva essere sempre bianco e profumato di serpillo. «Nun putesse mai sirvì!»: era questo l’augurio che passava di bocca in bocca, mentre i vari capi di lino e di cotone, impreziositi da orli a giorno e da ricami, venivano lavati ed asciugati.