Dai fratelli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea: la nuova vita del fondo Alinari a Firenze

by Michela Conoscitore

Il fotografo Ansel Adams ha affermato che una foto non si scatta, si crea. Con questa semplice attestazione ha saputo mettere in evidenza la preponderante componente artistica alla base della fotografia, una ‘disciplina’ relativamente giovane rispetto alla pittura o scultura, ma non meno rilevante.

I pionieri dell’arte fotografica in Italia, senza dubbio, sono stati i Fratelli Alinari di Firenze che nel 1852 diedero vita al primo laboratorio fotografico in Italia, e successivamente nel 1863 al primo stabilimento fotografico al mondo. La storia dei fratelli Alinari è, di per sé, affascinante non solo per l’innovazione che apportarono in questo ambito, allora inesplorato in Italia, ma anche perché raccontarono eventi e personalità che hanno segnato la storia, sociale, politica e di costume non solo nazionale, anche mondiale.

Un patrimonio, il fondo fotografico dei Fratelli Alinari, che stava andando incontro allo smembramento, evitato dall’intervento della Regione Toscana che nel 2019 ha acquisito tutti i cinque milioni di pezzi, tra dagherrotipi, ferrotipi, pellicole, apparecchiature fotografiche, libri e gelatine che costituiscono l’inestimabile lascito della ditta Alinari. La Regione Toscana, in seguito, ha deciso di valorizzare questo patrimonio fotografico, sancendo così la nascita della Fondazione Alinari per la Fotografia: il neonato ente culturale si è presentato alla stampa, lo scorso martedì, attraverso le parole del proprio presidente, Giorgio van Straten, della direttrice Claudia Baroncini ed Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

Dalla sede della Fondazione, individuata in Villa Fabbricotti, ai progetti che animeranno i primi mesi di attività della FAF Toscana, le idee sono chiare e puntano a rendere il fondo dei Fratelli Alinari un’altra punta di diamante della regione, e dell’Italia nel mondo. I progetti prevedono ricerca e turismo, poiché si sta pensando alla sede di un futuro museo, ancora da scegliere, e soprattutto sarà forte la vocazione didattica che coinvolgerà enti di ricerca e universitari in tutto il mondo. “Le foto sono oggetti d’arte e, allo stesso tempo, strumento di conoscenza e racconto di quello che siamo stati, che siamo e che saremo. L’archivio Alinari è un patrimonio vivo, da non musealizzare”, ha dichiarato alla stampa il direttore van Straten.

Inoltre, la FAF Toscana ha vinto il finanziamento del Mibact, Strategia Fotografia 2020 – Conservazione, ottenendo il finanziamento più alto, di 39.400 euro che servirà al restauro, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, di oggetti unici provenienti dalla collezione Alinari come i dagherrotipi realizzati tra il 1840 e il 1855. “Inizia oggi il lavoro a tutto tondo della Fondazione”, ha proseguito van Straten, “il restauro e, poi, la successiva digitalizzazione del nostro fondo, costituito da fotografie uniche, ovvero provenienti da quei supporti precedenti l’invenzione della pellicola, daranno poi il via alla fruizione dell’archivio Alinari”. A partire, poi, dall’estate 2021, partirà la mostra itinerante “Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea” che racconterà il fascino e la diversità dell’Italia e degli italiani in Europa, Asia, Africa e le Americhe.

Il presidente Giani ha definito il fondo Alinari “tra i giacimenti culturali più importanti della regione, che associa fotografia e storia, raccontando 160 anni di Firenze, Toscana, Italia e mondo. Un patrimonio collettivo da tutelare, espressione d’arte e qualità assoluta, caratteristica distintiva dei fratelli Alinari”.

Sul sito della FAF Toscana sono già presenti 250.000 fotografie, disponibili in formato digitale per la consultazione, da considerare l’inizio di un viaggio avvincente.

Manifestazione a favore dell'aborto, Roma1975 ca.
Primo piano dell'attrice cinematografica Virna Lisi6 Febbraio 1961
Il parco e la villa Fabbricotti a Firenze1894Micheli, Vincenzo (1830-1905)XIX sec.Firenze
Piazza della Signoria, Firenze02/1961
I tre fratelli Alinari: Giuseppe, Leopoldo e Romualdo1860

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