Cattedrali e monumenti da materiali di scarto per tradurre pensieri ed emozioni. La passione d’arte di Giuseppe Lacivita con inchiostro_e_cartone

by Anna Maria Giannone

17 anni e una grande passione per un’arte che definisce “anticonvenzionale”. Giuseppe Lacivita affida ai social e in particolare ad Instagram, nella pagina inchiostro_e_cartone le sue particolari opere, a metà tra il riciclo e l’ideazione immaginifica. Le più importanti opere dell’architettura internazionale, dal Duomo di Firenze alle più sognanti cattedrali gotiche francesi, diventano modellini di cartone, da ammirare e con le quali anche giocare, tornando bambini o giovanissimi turisti nelle piazze del patrimonio artistico.

“La mia passione nasce senz’altro dallo stupore che l’arte ha suscitato in me sin da quando ero bambino. Vedevo dei monumenti (o qualsiasi tipo di struttura) e volevo averli a casa. Così intorno ai 10 anni, dopo una breve passione su navi e velieri, incominciai a costruire stadi di calcio con i cartoni delle merendine. Anno dopo anno realizzavo strutture più complesse e meglio elaborate, fin quando non scelsi l’architettura antica come soggetto preponderante. Da 2 anni a questa parte ho iniziato a vedere i modelli non solo come dei passatempo, ma anche come una vera e propria forma d’arte in grado di dare carattere e onore ad un materiale spesso scartato e tradurre le proprie emozioni e pensieri in materia”, racconta Giuseppe a bonculture.

Nella sua arte si inserisce in maniera spiccata il senso di sostenibilità.

“I modelli sono realizzati principalmente con cartone bianco o marrone di 1-1.5 mm di spessore. Non mi procuro il materiale da ditte specializzate, bensì da cartoni di scarpe, vassoi per dolci, confezioni di imballaggio. È ovvio che non tutti i cartoni vanno bene, ma solo quelli con una certa versatilità e con superfici perfettamente omogenee. I vari particolari possono essere di cartoncino, pasta modellabile (fimo) o metallo (ad esempio le croci sulle cattedrali). Le basi sono invece lastre di legno mdf, ovvero di grana media. Complessivamente sono una ventina di materie prime differenti. Per realizzare un modello occorrono circa 2 mesi (con oscillazioni da 1 mese e mezzo fino a 2 mesi e mezzo). Ovvio che questo dipende dalla difficoltà della struttura e del modello, dalla propria abilità e dal tempo che si dedica alla costruzione. Io ad esempio lavoro ogni giorno per 4-5 ore. In estate, non andando a scuola, costruisco anche la mattina (per questo i modelli “estivi” in genere vengono completati più celermente). I modelli al momento non sono in vendita, ma quando possibile (prima della pandemia e speriamo anche dopo) organizzo mostre (solitamente gratuite) della durata di alcuni giorni o settimane nella mia città. Non è da escludere la possibilità che in un futuro più o meno vicino deciderò di vendere le opere”.

Nelle cattedrali si può entrare? Sono anche dei giocattoli colti?

Giuseppe Lacivita è ancora incerto.

“I modelli non sono giocattoli da assemblare, piuttosto opere da esporre (come quadri e sculture ad esempio) e da apprezzare nella loro interezza. È naturale che la costruzione sia per me una specie di gioco, anche se richiede tantissimo impegno e concentrazione, e non sempre risulta divertente nel vero senso della parola, piuttosto si presenta come una sfida che voglio e devo vincere”.

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