Il Villaggio della Felicità, a Bari un vecchio casale con giardino si trasforma in una moderna struttura per le famiglie per il benessere di bambini e genitori

by Anna Maria Giannone

“Felicità è un tuffo in una pozzanghera blu come il mare, giocare con la sabbia, abbracciare un cane, andare in giro con gli amici”, così il piccolo protagonista di un bellissimo libro per l’infanzia scritto dalla poetessa americana Alison McGhee (“La felicità”, Ape Junior), ci ricorda come la semplicità, la condivisione, la natura siano tutto quello che serve a un bambino per essere felice. Sembra proprio ispirarsi a questi principi il Villaggio della Felicità, il nuovo spazio che l’Associazione Idee – Felicità contagiosa è impegnata a costruire alle porte di Bari, trasformando un vecchio casale e il suo grande giardino in una moderna struttura per le famiglie. Asilo nido, centro pedagogico, caffè sono solo alcune delle tante vocazioni del Villaggio della Felicità, che piano piano sta prendendo forma a Torre a Mare: un luogo dove godere della natura, fruire di servizi per genitori e bambini, pensato per il benessere di tutti.

Il progetto nasce dall’immaginazione e dal coraggio di un gruppo di donne, mamme e professioniste, che ha strenuamente perseguito il sogno di realizzare a Bari uno spazio in cui le famiglie potessero sentirsi parte di una comunità. Abbiamo chiesto a Rossella Mesto, presidentessa di Idee e assieme a Cinzia Ponticelli anima del gruppo di lavoro attorno al progetto, di parlarci di quello che sta per nascere.

Dove affonda le radici il vostro Villaggio della Felicità?

Mi piace sempre ricordare come questo progetto sia nato dalla pancia. L’associazione Idee, da cui tutto ha preso origine, è nata quando ero in attesa della mia quarta bimba; in quel momento avevo molto bisogno di confrontarmi con altri genitori, di avvalermi di un gruppo di sostegno, di consultarmi con ostetriche che mi aiutassero a prendermi cura di me e dei bambini. L’associazione nasce così. Io sono una pedagogista e fin da subito mi sono trovata in perfetta intesa con Cinzia Ponticelli, da lì poi l’equipe si è allargata e ora può contare su un gruppo interdisciplinare di professioniste.

Da chi è composto oggi il gruppo di Idee?

Per la maggior parte è composto da mamme che si sono avvicinate perché hanno usufruito di servizi e fatto dei percorsi con noi e, successivamente, si sono proposte per mettere al servizio di altre famiglie la propria professionalità. È stato un naturale avvicinamento. Oggi con noi ci sono nutrizionista, psicologa, osteopata, fisioterapista, creativa, pedagogista, life coach. Io e Cinzia siamo i cuori attorno a cui si è creato tutto il gruppo.

Come avete scelto il casale che ospiterà il Villaggio della Felicità?

Nel tempo abbiamo girato diverse sedi, l’ultima sulle terrazze dell’Ipercoop di Japigia. Ci siamo rese conto man mano che avevamo bisogno di più spazio all’aperto per poter accogliere il territorio. Io abito a Torre a Mare, passando davanti al casale mi tornava sempre alla mente quando, da piccola, lo vedevo pieno di famiglie, con tavolate lunghissime, bambini che giocavano. Quando è arrivato il vendesi ho deciso di provarci. È seguita una trattativa durata due anni e oggi abbiamo acquistato il terreno e il vecchio immobile, progettando quel Villaggio della Felicità che avevamo proprio nella nostra mente e nel nostro cuore, un luogo più bello, più grande per tutta la città. Un posto di aggregazione, di incontro per trovare conforto: quello che cercavo io sette anni fa quando ero in attesa della mia bambina.

Cosa sorgerà negli spazi del Villaggio?

Ci sarà un nido per bambini da 0-3 anni, una scuola all’aperto che abiterà i 4000 metri di giardino a disposizione nel villaggio e anche un terreno del Comune di Bari, proprio accanto alla struttura, che abbiamo preso in adozione. Negli stessi spazi nel pomeriggio si svolgeranno tutte le attività: yoga in gravidanza, consulenze pedagogiche, nutrizionali, incontri fra genitori. Ai due lati dello spazio principale si svilupperà un caffè a misura di bambini e genitori e una zona dedicata all’esposizione e alla vendita di abbigliamento e accessori artigianali per i bambini.

Quali sono i principi fondanti su cui si innesta il vostro progetto?

La linea filosofica del Villaggio è quella della semplicità e della naturalità, noi ci occupiamo di salute, ponendoci un passo prima della cura della patologia, le nostre attività vogliono aiutare le famiglie a vivere con uno stile di vita che dia benessere. Vogliamo riempire il nostro spazio all’aperto, vogliamo tornare a vedere i bambini salire sugli alberi, una cosa che non fanno quasi più. Li vediamo spesso seduti nei pub, nelle pizzerie, con un tablet in mano. Questo ci fa molto male, come mamme e come pedagogiste, e ci fa interrogare su dove stiamo andando e cosa stiamo facendo per l’infanzia. Il villaggio vuole offrire ai bambini quel posto a loro misura che ancora non c’è a Bari e in Puglia. Sarà la casa di tutti, la gente verrà e sarà libera di entrare e stare, per tornare a incontrarsi, in modo semplice.

Nella realizzazione degli spazi ci sono altri luoghi a cui vi siete ispirate?

Non ci siamo ispirati a niente se non al nostro istinto, il progetto sta nascendo piano piano, spontaneamente, anche mettendoci in ascolto delle persone che ci dicono “Ci vorrebbe questo!”, “Che bello sarebbe se ci fosse…” La struttura chiaramente è stata progettata da un architetto, però ad esempio qualche giorno fa si è avvicinata una studentessa di ingegneria che ci ha chiesto di poter curare con noi l’asilo nido, perché stimolata da asili naturali conosciuti in Lombardia: lo ha fatto in maniera molto spontanea e abbiamo accettato.

Quando prevedete l’apertura dello spazio?

La struttura è già in costruzione, i tempi dipenderanno dall’andamento dei lavori ma vogliamo fare il prima possibile perché sentiamo l’urgenza di rispondere a questo bisogno. Abbiamo avviato una campagna di sostegno chiedendo ai singoli cittadini di donare, non per il denaro in sé ma per il senso di appartenenza che vogliamo creare, vogliamo che i cittadini costruiscano questo Villaggio assieme a noi. Chiunque potrà avvicinarsi, anche per proporre la propria professionalità e le proprie idee.

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