“Essere amante è leggere il corpo come se fosse un libro”. La lectio di Massimo Recalcati premiato con I fiori blu

by Anna Maria Giannone

Si può sprovincializzare una città di provincia arcitaliana come Foggia, agli ultimi posti per qualità della vita e nota più per la sua Quarta mafia che per il suo grano, con i libri? E per di più con un premio letterario nazionale la cui Giuria tecnica è presieduta da Paolo Mieli? Ci sta provando l’associazione I fiori blu con l’omonimo premio, alla sua prima edizione, diretto dalla giornalista ed imprenditrice Alessandra Benvenuto, giunto alla serata finale nonostante la pandemia abbia stravolto appuntamenti, in presenza, i prestiti di libri in concorso alla Biblioteca Magna Capitana e la possibilità di discorrere, con dei gruppi di lettura, dei testi.

“Ci sono amori intensissimi che hanno bruciato la passione in un tempo rapido e poi ci sono gli amori che sanno durare nel tempo. L’esperienza di questo Premio, che rimane al buio per molti mesi e che ora accende le sue luci, è un’esperienza di amore che dura nel tempo”, ha detto lo psicanalista Massimo Recalcati, vincitore del Premio nazionale “I fiori blu” nel corso della sua lectio in Villa Comunale, che ha tratteggiato i temi salienti del libro premiato “Mantieni il bacio” e di tante sue puntate Rai di Lessico d’amore.

Un bisogno di cambiamento che è emerso anche nei ringraziamenti degli altri due premiati Nicolò Govoni e Franco Lorenzoni, ai quali è stato consegnato il Premio speciale.

40 anni di professione di insegnante per Lorenzoni e solo 27 anni per Govoni, candidato al Nobel per la Pace 2020 e con il bagaglio di già 4 scuole per bambini costruire in Kenia.

Entrambi impegnati sul fronte più strettamente legato alle generazioni future, in collegamento con Alessandra Benvenuto ed Enrico Ciccarelli che hanno presentato la serata, in diretta sull’emittente Teleblu dell’editore e imprenditore della sanità privata Potito Salatto, hanno scosso molto con le loro parole molto gli oltre 350 lettori giunti in Villa. E con loro i vari protagonisti che si sono alternati sul palco. Dal presidente del TPP Giuseppe D’Urso all’assessora alla Cultura del Comune di Foggia Anna Paola Giuliani. E ancora la prof Rossella Palmieri delegata del Magnifico Rettore Pier Paolo Limone, la direttrice della Biblioteca Gabriella Berardi, il delegato Unesco Petrillo, gli sponsor Paolo Petrilli, Luca Vigilante, il dottor Stanca.

Non si è umani se non ci si fa scalfire da quello che accade a Lesbo. E non si è umani se non si coglie il pensiero dei bambini e delle bambine.

Ascolto, dialogo, generosità, condivisione, solidarietà. Tutti temi toccati dai due scrittori e introdotti anche da Massimo Recalcati nel suo ultimo libro “La tentazione del muro” e da uno più tecnico intitolato “Le nuove melanconie”, nel quale parla del “fondo melanconico della pulsione securitaria”.

“Quando il muro prende il posto della parola allora si chiudono i porti, si alzano muraglie, si vive l’altro, lo straniero come un nemico. Io penso che questa è una tentazione non solo barbara, ma che appartiene all’uomo. L’essere umano non è fatto solo per la libertà ma è fatto anche per difendere i propri confini. La tentazione del muro è una malattia del confine, è quando il confine si irrigidisce, non è più poroso, viene meno alla sua funzione principale che non è solo quella di delimitare l’identità ma di consentire un transito. Il virus è una smentita di tutti i sovranismi, perché il virus mostra che i fili spinati, le muraglie sono impotenti nell’arginarlo. Il virus è stato davvero lo straniero che ha fatto irruzione nella nostra vita. Però è uno straniero che porta solo la morte, la malattia. Secondo me l’errore dei sovranisti è leggere lo straniero come se fosse un virus. Il virus è straniero, ma lo straniero non è un virus”.

Nella sua lectio si è concentrato sui due contrasti dell’amore. Durare o bruciare?

Durata, costanza e tenacia sono le parole che accompagnano l’amore che dura, sebbene ci siano, come ha rilevato, “amori intensissimi che durano una notte”. Nell’amore si vive l’esperienza della luce. L’evento stesso dell’incontro amoroso è luce. “Tra gli amanti viene alla luce un mondo nuovo”.

Il mondo cambia agli occhi degli innamorati perché “il mondo viene al mondo un’altra volta”. E il corpo nell’amore non è solo luogo di saccheggio.

Bellissima la sua metafora del libro come corpo d’amore. “Essere amante è leggere il corpo come se fosse un libro”.

Recalcati è andato avanti con i classici del pensiero lacaniano, rifacendosi anche allo stupendo L’animale morente di Roth. L’amore è assalto al cielo, ma è conferma di una mancanza più che come una ricerca dell’intero, nella famosa immagine greca e platonica dell’anima gemella.

L’amore è mancanza generativa. Assenza.

“Ero intero quando non amavo”, dice Roth.

Chiusura ad effetto per Recalcati. Non esiste amore se non nella libertà assoluta. “Ogni amore porta con sé il rischio del tradimento, della perdita della luce, dalla morte dell’amore, del buio”

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