Cosa mai potrebbe avere in comune Villa d’Este con Manfredonia? Spulciando tra le pagine della storia, balza agli occhi che chi fece costruire questa magnifica struttura in riva al lago di Como fu l’arcivescovo di Manfredonia Tolomeo Gallio che, appartenente ad una nobile famiglia di Cernobbio, voleva avere una residenza estiva nella sua terra natia.
Vintage
-
-
Come spiegano con timore e sottovoce i vecchi abitanti del Decumano, la tomba del Principe, posta all’interno della Cappella è vuota e si ignora dove sia il suo corpo. Si racconta infatti che, giunto all’apice delle conoscenze ermetiche don Raimondo decise di sperimentare su se stesso la resurrezione dei corpi di cui aveva scoperto il segreto.
-
Quando Giuseppe Sanmartino siglò un contratto col vescovo Mastrilli per le sei statue marmoree del Cappellone, era il 1772 e l’artista all’apice della fama
-
Il bellissimo collegio di san Demetrio fu distrutto durante la seconda guerra mondiale (1943-44), nel corso dei raid aerei che rasero al suolo la città di Zara.
-
A Napoli, dove spesso la religiosità popolare rivela antichi legami con il mondo pagano, le edicole votive costituiscono una spropositata presenza, affiancandosi alle centinaia di chiese per cui Napoli nel ‘600 fu detta la città dalle cinquecento cupole, tante e ancora di più erano le chiese, i conventi e i monasteri che punteggiavano le vie della città.
-
Prugne e susine percoche e pere spadone, amarene e uva moscata, carrube grasse col miele che scorre come tiepido mercurio nella longilinea guainella e, si capisce, la regina del corteo, l’arancia. Quest’ultima, i rodiani hanno faticato qualche secolo per imporla come la migliore del Mediterraneo. Il Gargano una terra di aromi e frutti.
-
A fine Ottocento, Edmondo de Amicis viaggiò a bordo della nave Galileo, che trasportava gli emigranti…
-
L’adattamento li ha resi particolarmente devoti all’uomo e ne ha sviluppato le capacità venatorie. Non li temete in ogni caso, neppure in branco, emersi dalle tenebre nel cuor della notte
-
Fu costruito sul finire dell’XI secolo dai Canonici Regolari di Sant’Agostino, sulla via che conduceva a Monte Sant’Angelo e diventò punto di sosta per i pellegrini ed i crociati che partivano per la Terra Santa o dalla Terra Santa ritornavano
-
La produzione ebbe il periodo di massimo splendore nella seconda metà dell’Ottocento. L’inchiesta agraria di Stefano Jacini, promossa nel 1877 dal Parlamento del Regno d’Italia per conoscere le condizioni economiche del Sud, sottolinea il valore e la positività per l’economia garganica (Rodi e Vico in particolare), di questa coltivazione.