“Va’ all’inferno”, ispirato a Dante il nuovo progetto di Alfredo Vasco e Marco Pezzella

by Giuseppe Procino

Le celebrazioni per il Dantedì diventano l’occasione perfetta per il nuovo lavoro di indagine artistica e umana di Marco Pezzella. “Va’ all’inferno”, è questo il titolo della prima parte di un progetto articolato e complesso che non conosce precise cadenze temporali ma che, come la natura stessa di un processo artistico libero, conosce solo le leggi della necessità espressiva.

“Va’ all’inferno” nasce da un’idea dell’attore e drammaturgo Alfredo Vasco, impegnato in un processo di ricerca e scrittura sull’Inferno dantesco, un processo fatto di indagine approfondita e immedesimazione. Vasco conosce bene le dinamiche del “mestiere del palcoscenico” avendo avuto nella sua carriera il privilegio di collaborare con alcuni pilastri della storia del nostro teatro come Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foa’, Flavio Bucci, Cosimo Cinieri, Leopoldo Mastelloni e Isabel Russinova.

Dopotutto, che cos’è interpretare se non avventurarsi nella “selva oscura” di un testo fatto di personaggi dotati di una loro specifica personalità e psicologia? È questa l’intuizione interessante di Marco Pezzella: rendere Dante un pretesto per raccontare altro, per indagare il lavoro dell’attore che deve essere in continuo movimento nell’anima, una ricerca perenne del senso delle altrui esistenze. L’attore influenza il personaggio dandogli un volto, delle movenze, ma anche adattandolo alla propria visione della vita e del mondo, e il personaggio invece donerà all’attore una nuova prospettiva, delle nuove intuizioni che lo cambieranno per sempre.

L’arte performativa è questo: un viaggio senza ritorno da cui si torna profondamente cambiati. Così, in quattro minuti fotografati in un incisivo e bellissimo bianco e nero, nel comune di Grumo Appula in ristrutturazione, Pezzella riassume i mesi di lavoro di e con Alfredo Vasco smascherando le dinamiche dell’arte attoriale e dichiarando l’interconnessione tra attore e personaggio. È un lavoro interessante che gode di una sempre più evoluta conoscenza della macchina da presa e che riconferma lo sguardo elegante del regista. Indubbiamente si tratta di una maniera originale e incisiva per porre ulteriormente l’attenzione sui mestieri del teatro senza ricorrere all’ormai abusato streaming che non può sostituire lo spettacolo dal vivo proprio perché fuori dalle logiche del “qui e ora”, caratteristiche imprescindibili dell’arte della scena. Così in questo periodo buio per i lavoratori del mondo dello spettacolo “Va’ all’inferno” ha il valore aggiunto di sembrare anche un invito brutale, ‘verso chi’, poi, lo decidete voi. 

In questo racconto, in cui la macchina da presa si mette al servizio dell’attore, Alfredo Vasco si mostra in tutta la sua bravura e umanità mettendo a nudo l’indagine attoriale e le sue difficoltà. 

A distanza di un anno da “Rischio calcolato” e nell’attesa che finisca di girare la seconda stagione del progetto, Marco Pezzella torna al racconto per immagini preferendo anche in questo caso il racconto breve. La formula si rivela ancora una volta perfettamente funzionale alla narrazione, testimoniando una grossa consapevolezza dei mezzi di comunicazione del contemporaneo. Noi attendiamo la seconda parte, voi nel frattempo non potete perdervi la prima. 

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