Un anno di Casa Mandela a Bari, un ponte tra diverse culture

by Agnese Lieggi

È trascorso un anno da quando ha preso vita Casa Mandela, l’associazione multiculturale e multietnica che si trova nel quartiere Madonnella a Bari. I soci fondatori sono vincitori del progetto PIN, un’iniziativa della Regione Puglia, che si rivolge a tutti i giovani che hanno un’idea imprenditoriale e vogliono provare a metterla in pratica.

Venerdì otto novembre sono iniziati i festeggiamenti dedicati al primo anno di attività di Casa Mandela. L’associazione è un luogo unico, si percepisce subito dall’accoglienza e dal benvenuto che lì avviene scambio di cultura e d’arte. Infatti, le pareti laterali dell’associazione sono impreziosite da una mostra fotografica dedicata al popolo Armeno, c’è una grande libreria, quadri etnici e un albero di ulivo a fare da padrone … Habib Kouadio Presidente, che ci ha accolti, racconta che l’indomani avrebbero donato l’ulivo all’Orto Domingo, un orto in cui è stato inaugurato il primo uliveto di Pace, simbolo di unione fra i popoli senza barriera. Casa Mandela si prefigge l’obiettivo di costruire un ponte culturale tra i popoli, favorendo l’inclusione e l’Intercultura. Durante l’incontro di venerdì 08 novembre alle ore 17.00 dal titolo: “Un’integrazione efficace”, rivolgiamo alcune domande ad Habib Kouadio Presidente di Casa Mandela e a Micaela Paperella, Consigliere Comunale di Bari, relatrice dell’incontro assieme a Koblan Amissah e Don Angelo Cassano.

Habib, come nasce Casa Mandela? E qual è il bilancio di questo primo anno di attività?

Casa Mandela nasce dall’idea di creare un centro multiculturale, di essere un ponte tra le diverse culture a Bari.

Il bilancio è positivo, abbiamo già dato la nostra impronta proprio in città, a Bari. I cittadini sanno che esiste questo centro che si occupa di aiutare molta gente, che non è solo un luogo di festeggiamenti, ma è un luogo da frequentare per scoprire la cultura dell’altro attraverso la condivisione.

Siete vincitori del progetto PIN?

Si, abbiamo vinto il progetto PIN con il finanziamento della Regione Puglia, che approfitto per ringraziare.

Adesso rivolgiamo qualche domanda a Micaela Paparella Consigliere del Comune di Bari..

Micaela, con il termine integrazione si intende l’inclusione delle diverse identità in un unico contesto all’interno del quale non sia presente alcuna discriminazione e nel quale venga praticata la comunicazione interculturale … Lei, vede in “Casa Mandela” un potenziale di dialogo interculturale?

Assolutamente si. Casa Mandela e’ divenuta , grazie all’ intensa attività culturale ed al lavoro svolto all’ interno delle scuole, un punto di riferimento importante per le comunità multietniche presenti sul territorio. Inoltre Casa Mandela ha creato e portato avanti, nel corso dell’ anno, anche una vasta rete di attività con le parrocchie, con le associazioni storiche e le fondazioni locali, operazione che ha consentito ai cittadini provenienti da diversi paesi di arricchire e approfondire la conoscenza della nostra città. Casa Mandela rappresenta quindi una realtà importante per il dialogo interculturale ed un presidio del Madonnella, quartiere che con la sua attitudine all’ accoglienza ed alla convivenza di differenti religioni, lingue e culture e’ da sempre considerato un vero e proprio laboratorio socio culturale interno alla città.

Micaela, l’integrazione dovrebbe fondarsi anche sull’acquisizione di valori come tolleranza, ascolto attivo, empatia e cura…come potremmo promuovere anche nel nostro piccolo tali valori?

Penso che la conoscenza delle diversità sia fondamentale per eliminare la paura delle differenze. Anche da questo punto di vista fondamentale e’ l’ azione svolta da Casa Mandela così come dalle Mamme del Mondo, dalla Casa delle donne del Mediterraneo e da tutte le altre associazioni di promozione della intercultura e della multiculturalità impegnate a diffondere la conoscenza e l’ approfondimento delle tradizioni, delle usanze, dei costumi e delle religioni delle diverse Comunità. Purtroppo ancora al giorno d’oggi continuano a verificarsi incidenti spiacevoli e ad esserci incomprensioni che rendono difficile il dialogo: capita ancora, ad esempio, che il turbante venga scambiato per un cappello e non riconosciuto come un simbolo di fede.
Un ruolo cruciale riveste l’ istruzione e l’ azione nelle scuole. La presenza di realtà come quella di Casa Mandela rappresenta uno strumento prezioso che contribuisce a creare un clima di accoglienza e di dialogo sul territorio.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.