“Protagoniste”, al via il progetto di Ancci e Acec sul cinema delle donne

by Marianna Dell'Aquila

“E’ un’iniziativa quanto mai opportuna nel nostro Paese e in questo momento storico Abbiamo un tasso di occupazione femminile al 48% rispetto ad una media europea del 62% e non è un caso che il problema dell’accesso delle donne al lavoro e soprattutto ai ruoli decisionali è una delle priorità del Recovery Plan insieme alle politiche per i giovani e per il Mezzogiorno. Questo ci segnala l’urgenza di questo tema. Ovviamente il settore del cinema è sui generis perché è un ambito in cui normalmente viene premiato il talento, quindi non ha molto senso forse parlare di quote rosa nel cinema nel momento in cui ci sono tante professioniste e rappresentanti che nei vari mestieri del cinema offrono la loro professionalità e il loro talento. Quindi è un’iniziativa che attraverserà vari momenti in questi mesi sarà l’occasione per conoscere questo lato femminile del mondo del cinema, è un momento di riflessione per gli esercenti e gli animatori dei circoli del cinema in cui ci sono tante ragazze” ha dichiarato Massimiliano Eleonori presidente dell’Ancci, l’Associazione Nazionale Circoli Cinematografici Italiani alla presentazione di Protagoniste. Le Donne del cinema tra identità e sguardo, il nuovo progetto di Ancci e ACEC, l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema che da marzo a novembre 2021 proporrà una serie di iniziative sul cinema delle donne.

L’iniziativa nasce su impulso delle due associazioni che a seguito di questi lunghi mesi di chiusura dei Circoli e delle Sale di comunità, storici presidi culturali e sociali, oltre che importanti luoghi di aggregazione e riflessione, vogliono dimostrare una sensibilità di ampio respiro affrontando temi di grande urgenza e attualità tenendo vivo l’interesse e l’attenzione per il grande schermo e riprendendo quell’opera di approfondimento culturale e di cura di autori e pubblico che li ha sempre contraddistinti. Per questo motivo. Il progetto quindi si propone come un vero e proprio viaggio cinematografico sulla condizione e sull’emancipazione della donna. “Nel momento attuale avviare un progetto dedicato alle donne nel cinema significa affrontare un tema attuale – ha dichiarato Tiziana Vox, responsabile del progetto Protagoniste -. Il cinema in effetti nelle ultime uscite ci ha proposto figure femminili che affrontavano scelte coraggiose ed è a questo che abbiamo guardato quando abbiamo pensato la progetto. Un progetto che si articola per sguardo e per parole con video focus che andranno a percorrere fondamentalmente quattro tracce: diritti negati, identità di genere, emancipazione, ruoli della donna nella sfera privata. Accanto a questi video focus ci sarà il racconto autentico di interviste a donne che il cinema lo fanno: con loro avremo delle conversazioni a tutto tondo per raccontare la loro esperienza. Questi materiali verranno rilasciati a cadenza mensile e vorremmo che diventassero virali e argomenti di discussione o che spingessero a vedere o rivedere alcuni film fino ad una riapertura che vedono questo tipo di programmazione”.

Gli approfondimenti saranno anticipati da video interviste con protagoniste del mondo del cinema, con cadenza mensile a partire dal il 22 marzo, che con le loro testimonianze concrete e con le loro esperienze personali e professionali offriranno al pubblico un riscontro esperenziale sulle tematiche trattate.

Tra coloro che porteranno la propria testimonianza diretta le registe Waad Al Kateab, pluripremiata per il suo documentario candidato agli Oscar 2020 Alla mia piccola Sama, Alice Rohrwacher, Alina Marazzi e Antonietta De Lillo, le attrici Carolina Crescentini, Donatella Finocchiaro e Michela Cescon. Ad aprire il ciclo di video-focus da giovedì 22 aprile  ci sarà l’approfondimento dal titolo I diritti Negati, le violenze subite curato dal direttore della rivista Filmcronache Paolo Perrone: una ricognizione filmica sulla condizione femminile, dalla sottomissione culturale al soffocamento della dignità individuale, fino all’emarginazione sociale che prende spunto anche dal dcumentario Alla mia Piccola Sama, e dal film Non conosci Papicha,  una delle opere algerine più importanti degli ultimi anni, censurato in terra araba e oggetto di pirateria e condivisione sotterranea da parte di molte giovani algerine. Si proseguirà poi con il video-focus a cura della critica cinematografica Anna Maria Pasetti dal titolo Identità di genere: viaggio nella formazione della coscienza, del corpo e dello sguardo femminile. 

Sempre ricorrendo a interessanti spunti filmici come il western al femminile Nomadland della regista Chloe Zhao e Miss Marx di Susanna Nicchiarelli sulla rivoluzionaria figura di Eleanor Marx, accompagnerà lo spettatore in un percorso evocativo ed evolutivo verso la piena consapevolezza dell’essere donna. Seguendo gli spunti disseminati nella filmografia recente, come la commedia Dio è Donna e si Chiama Petrnya di Teona Strugar, che in maniera ironica scaglia un duro attacco al maschilismo della società macedone, e l’intenso documentario Picture a Scientist che ricorda le molestie e le ingiustizie subite dalle scienziate, il filmmaker e critico cinematografico Francesco Crispino approfondirà il tema del Cammino verso l’emancipazione femminile, affrontando la questione della lotta agli stereotipi e ai pregiudizi. A chiudere il ciclo sarà infine la scrittrice e autrice Arianna Prevedello con l’approfondimento dal titoloLa sfera privata: figlia, sorella, sposa, madre. Un viaggio filmico in cui sarà analizzato il tema della germinazione del cambiamento culturale all’interno dell’ambiente familiare, attraverso l’analisi di opere come Piccole Donne di Greta Gerwin e Le Sorelle Macaluso di Emma Dante.

Protagoniste. Le Donne del cinema tra identità e sguardo è quindi un progetto non solo sulle tematiche di genere, ma che si pone come riflessione che indaga non  solo il ruolo della donna come professionista nel mondo dell’audiovisivo, ma che si allarga a tematiche più ampie che coinvolgono molti altri ambiti della società. “E’ vero che siamo chiusi in casa, ma sono anche occasioni di pensiero per ragionare sul domani – ha osservato Antonella de Lillo, regista e protagonista del progetto – . Noi donne possiamo contribuire a rendere questi luoghi ancora più importanti , attraverso una riflessione su di noi si può fare una riflessione che si allarga. Noi abbiamo un doppio compito: con la nostra presenza e il nostro lavoro dobbiamo esserci ed esserci con le nostre storie e i nostri modelli culturali”.

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