La commedia, divertentissima e dal sapore pirandelliano- Peppino De Filippo amava confrontarsi con i grandi drammaturghi- non ha bisogno di suscitare il riso ricorrendo alla volgarità. I tre atti si svolgono nella Napoli degli anni ’80, anche se l’autore, scrivendoli nel ’42, aveva spostato la scena di un decennio: non devono stupirci, quindi, la presenza sul palco di una macchina da scrivere e le diverse invocazioni a Maradona
Fabrizio Simone
Fabrizio Simone
Fabrizio Simone si è laureato in Lettere moderne, presso l’Università degli Studi di Foggia, con una tesi sul Martirio di san Sebastiano di Gabriele D’Annunzio. Sta per laurearsi in Comunicazione sociale, pubblica e d’impresa, presso l’Università degli Studi di Bari, con una tesi sull’Impresa di Fiume. Ama follemente la musica classica, l’arte, il teatro e i libri.
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Il 12 aprile 1950 Maria Callas esordì alla Scala. Renata Tebaldi diede forfait all’ultimo minuto e bisognava trovare in fretta una degna sostituta per il ruolo di Aida. Così la scelta ricadde sul ventisettenne soprano greco.
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Figlio d’arte – suo padre era il direttore d’orchestra Arvīds Jansons (stroncato da un infarto, sul podio, mentre dirigeva la Hallè Orchestra di Manchester) e sua madre il mezzosoprano Iraida Jansons, di origine ebraica (i nazisti uccisero il nonno materno e lo zio di Jansons), costretta a partorire suo figlio in uno sgabuzzino per evitargli una morte certa
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L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “U. Giordano” ha offerto una prova sbalorditiva, complice anche la direzione puntuale ed assolutamente rigorosa del M° Marcello Mottadelli. Desideriamo rivederlo nel nostro teatro. Magnifica, in particolare, la sezione dei fiati
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Il Manifesto futurista della Lussuria, composto per rispondere agli scritti di Marinetti, si apre con una dedica insolita: l’autrice si rivolge a quei giornalisti che, nei loro articoli, mutilano le frasi per poter rendere ridicolo il pensiero di un autore.
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Nel 1920 Cadorna legge un quotidiano e vede una foto di Padre Pio, guaritore sincero e prodigioso. Subito riconosce quel frate e decide di recarsi personalmente in provincia di Foggia. In abiti civili e in incognito, ovviamente
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MusicaTeatro
“Tu chiamale, se vuoi, emozioni”, l’infanzia e i successi di una vita: Mogol si rivela al Giordano
Con Mogol, sul palco del Giordano, c’erano tre artisti: la cantante Monia Angeli; il pianista Stefano Nanni (diviso tra pianoforte e tastiera per permettere al pubblico di ascoltare altri strumenti come lo xilofono, il flauto e gli archi) e un chitarrista.
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Dal ’54 al ’67 Montale lavora come critico musicale del Corriere d’informazione, edizione pomeridiana del ben più prestigioso Corriere della Sera. Segue concerti e allestimenti operistici alla Scala, alla Piccola Scala e ai Festival di Spoleto e di Venezia
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Davvero convincente il soprano Annunziata Vestri nei panni di Carmen. La sua Habanera (atto I) squillante è stata superata in intensità di applausi solo dalla sua ammaliante Chanson bohème (Les tringles des sistres tintaient, atto II) – complice del successo anche l’esuberante danza sui tavoli dell’osteria
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La Carmen, con la sua freschezza e il suo seducente linguaggio sonoro, fa parte da sempre del repertorio dei grandi direttori d’orchestra non solo francesi. Tra le grandi bacchette impegnate a far rivivere la storia della sigaraia creata da Mérimée ricordiamo Arturo Toscanini, Herbert von Karajan, Carlos Kleiber, Georges Prêtre, Zubin Mehta