Madame Veuve Clicquot, la straordinaria storia della vedova che ha inventato lo champagne

by Caterina Del Grande

“Il mondo è in perpetuo movimento e dobbiamo inventare le cose di domani. Bisogna precedere gli altri, essere determinati ed esigenti e lasciare che la propria intelligenza diriga la propria vita. Agire con audacia”.

—Barbe-Nicole Clicquot

La famosa casa di champagne francese prende il nome da una donna straordinaria e pioniera che ha superato ostacoli inimmaginabili per trasformare Veuve Clicquot in uno dei vini pregiati e più ricercati al mondo e che ancora porta il suo nome in omaggio alle geniali invenzioni e all’audacia della sua fondatrice. Vueve infatti sta per “Vedova”: Vedova Clicquot.

Sono passati 200 anni da quando Madame Barbe-Nicole Clicquot ha inventato la tecnica rivoluzionaria del dégorgement, ovvero la conservazione delle bottiglie capovolte e la rimozione dei lieviti e del tappo provvisorio che rende limpido lo champagne.

Un’invenzione che quasi impallidisce al confronto degli altri suoi successi, la maggior parte dei quali sono stati contrassegnati dal desiderio di andare contro ogni norma, e certamente contro ciò che la società francese dell’inizio del XIX secolo si aspettava dalle donne.

Barbe-Nicole Ponsardin aveva solo 21 anni quando sposò Francois Clicquot. 

Come lei, Clicquot proveniva da una famiglia agiata, suo padre era coinvolto sia nel settore bancario che nel commercio e la sua attività tessile era in diretta concorrenza con quella di Monsieur Ponsardin. La famiglia Clicquot si dilettava anche nella vinificazione, un’attività secondaria, avviata nel 1772 e che Francois sognava di trasformare in un’impresa più grande e redditizia.

Nel 1805, la pandemia di febbre tifoidea colpì la regione di Reims e Francois Clicquot morì. 

Appena sei anni dopo il matrimonio, Barbe-Nicole rimase vedova e suo suocero dichiarò la sua intenzione di smantellare definitivamente l’attività vinicola di suo figlio. All’epoca Barbe aveva solo 27 anni, madre di una figlia di sei anni.

In quanto ricca e aristocratica vedova francese, avrebbe dovuto dedicare la sua vita a crescere sua figlia. L’idea che una donna del suo status lavorasse era del tutto fuori questione, quindi la sua decisione di rilevare l’attività del marito fu una mossa sbalorditiva che lasciò tutti a bocca aperta.

Era un periodo in cui le donne erano ancora considerate cittadine di seconda classe e passavano dal “controllo” del padre a quello del marito, non erano autorizzate a detenere conti bancari o prendere decisioni sul denaro. 

Madame Clicquot doveva quindi dimostrare non solo che era in grado intraprendere l’attività, ma anche che il suocero avrebbe fatto bene a investire dei capitali.

Nonostante la sua mancanza di esperienza, il suocero accettò a condizione che sua nuora facesse un apprendistato presso l’enologo Alexandre Fourneaux. Se avesse completato l’apprendistato e dimostrato di sapere cosa stava facendo, avrebbe avuto la benedizione di Clicquot.

Malgrado le sue ambizioni e le sue migliori intenzioni, i suoi primi passi nel mondo della vinificazione dominato dagli uomini furono un fallimento. 

Barbe iniziò questa nuova avventura nel mezzo di 13 anni di guerre napoleoniche (1803–1815). Mentre Napoleone combatteva per governare l’Europa, bloccò il commercio tra i paesi e distrusse l’economia europea, rendendo quasi impossibile vendere vino. 

Nel 1810, il socio in affari di Veuve Clicquot interruppe la partnership, lasciandola a gestire l’attività da sola.

Suo suocero la spinse a chiudere l’azienda e arginare le perdite. Di fronte ai crescenti dubbi e all’aumento del debito, Barbe-Nicole divenne più determinata. 

Rinominò l’azienda come Veuve Clicquot-Ponsardin, usando il suo titolo, vedova (Veuve), e aggiungendo il suo nome da nubile, quindi non ci sarebbe stato alcun dubbio su chi stesse producendo il vino. 

Veuve Clicquot-Ponsardin è stata la prima casa di champagne di proprietà di una donna.

Nel 1812, le vendite di champagne di Barbe-Nicole crollarono a picco. Ma non si arrese, utilizzò quegli anni per sperimentare nuove tecniche.

Barbe inventa la prima tavola che inclina le bottiglie, la table de remuage, in modo da ottenere uno champagne di limpidezza cristallina. Una leggera rotazione della bottiglia permetteva di far scivolare il sedimento nel collo di bottiglia per una più facile rimozione. Questa procedura è in uso ancora oggi.

Crea anche  il primo “rosé d’assemblage” ottenuto miscelando nello champagne alcuni vini rossi di Bouzy.  Il risultato è uno champagne rosé dall’equilibrio perfetto, con un colore rosa intenso tinto di riflessi ramati, aromi di frutti rossi ed un sapore fresco.

Fu anche un’abile manager studiando diverse ricette per la liqueur d’expedition a seconda dei mercati cui erano destinate le bottiglie. 

Usando le sue nuove tecniche e abilità, ha creato uno champagne squisito che l’avrebbe resa famosa. Le Vin de Comète è stato il primo champagne millesimato mai prodotto, utilizzando solo uve di quell’anno invece del metodo tradizionale di assemblaggio di vini di annate diverse.

Le guerre napoleoniche stavano volgendo al termine e Barbe intuiva che i russi sarebbero stati pronti per lo champagne che stava invecchiando nelle sue cantine. 

Si assicurò che il suo fosse il primo champagne ad entrare nel redditizio mercato russo.

Nel 1814 Madame Cliqcuot noleggiò una nave olandese, imbarcò 10.550 bottiglie di champagne Clicquot e le contrabbandò in Russia con il suo venditore, Louis Bohne, attraverso il Mar Baltico.

Trovò un mercato desideroso di vino pregiato e altri beni di lusso. Le bottiglie andarono a ruba e Barbe-Nicole inviò un’altra nave con 12.500 bottiglie.

Raggiunse gli aristocratici russi e la famiglia reale, riscuotendo un tale enorme successo che col tempo il nome russo di Clicquot divenne un termine generico per champagne.

Alessandro I di Russia dichiarò che era “l’unica cosa che avrebbe bevuto”, mentre si dice che la “sciabola” (aprire una bottiglia di champagne rimuovendo il collo con una spada) sia stata inventata proprio dagli ufficiali dell’esercito russo.

Madame Clicquot morì il 29 luglio 1866. Aveva 89 anni.

È morta sapendo che Veuve Clicquot Ponsardin era uno degli Champagne più venduti al mondo. 

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