Natale sulla ruota, tra satira e voglia di volersi un po’ più bene. Giuliani: “Riappropriamoci dei luoghi del cuore”

by Antonella Soccio

Non è Coney Island né c’è l’evocativo Mare Adriatico di Bari o Barletta che guarda ad Est, ma la grande ruota panoramica davanti alla Fontana del Sele e al bianco Pronao neoclassico di Foggia sovrasta il lungo nuovo struscio che dall’isola pedonale riporterà in Villa Comunale, per i tanti eventi natalizi, e collega idealmente la città odierna- così sdrucita, spesso indolente e ancora troppo criminale e violenta ( tanto da essere citata anche nella canzone del bidet di Checco Zalone)- a quella dell’inizio del secolo scorso, quando la passeggiata borghese ebbe inizio.

La ruota è diventata quasi un meme, grazie alla mania dei selfie, e rappresenta una delle tante attrazioni della felicità inconsapevole del Natale foggiano, fatto di jazz, street food e gioia, anche sfrenata, in piazza nel giorno della Vigilia, che qualcuno si azzarda a chiamare, la “festa pubblica più grande d’Italia”.

Una festività, il Natale, su cui l’unica amministrazione di centrodestra tra i capoluoghi della Puglia ha puntato molto, tanto da diventare un brand.

Nel contempo l’amministrazione sta avviando collaborazioni sull’arte contemporanea, grazie al rapporto con uno dei più grandi muralisti e illustratori internazionali, Agostino Iacurci, foggiano, che congiuntamente al Comune di Pesaro, donerà alla città due opere di legno e smalto, Telamoni in ferro  e Torre dei Venti in ferro, che saranno collocate nell’atrio porticato del Teatro Giordano.

Su questi e altri temi, noi di bonculture, abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’assessora alla Cultura Anna Paola Giuliani.

Assessora, in consiglio dai banchi delle opposizioni, un consigliere illustre come l’eletto Leo Di Gioia, ex assessore regionale, accusa l’amministrazione Landella di saper essere poco più che un agente di spettacolo. Un impresario. Cosa risponde a questa critica?

Premesso che non mi sento un’impresaria perché non ne ho titoli, magari lo fossi. Sono convinta che né l’ambizione del sindaco né quella dei miei colleghi sia quella di diventare degli impresari. Per delega ognuno di noi si occupa di un settore, per cui se provare a rendere bella la città di Foggia nel periodo natalizio e non solo, se aprire le porte del Teatro Umberto Giordano, se creare momenti di aggregazione, se portare in piazza più di 20mila persone vuol dire trasformarsi in un impresario, allora va bene. Lo accetto. Per tutto il resto, per forma mentis, non sono abituata a polemizzare quando la polemica è inutile e sterile.

Alcune scelte sono state molto criticate, con satire spesso pungenti.

Non si può piacere a tutti. Ci sono delle pagine di satira divertentissime, vengo spesso presa di mira da Una Foggia da bere e rido tantissimo, li trovo geniali, anche esprimere il dissenso va più che bene purché si faccia con toni e modi pacati. Non rispondo alle polemiche, perché sono convinta che si debbano accettare i complimenti ma anche le critiche, che devono essere sempre costruttive. Una sana critica costruttiva può servire a me per crescere, serve a capire laddove ci sono dei margini di miglioramenti.

Il 22 dicembre Mario Biondi sarà a Foggia. Un artista che ovunque richiama pubblico esterno al territorio che lo ospita.

Portiamo un grande artista in un grande teatro, significa rendere più variegata possibile l’offerta culturale che spazia dai matinee della domenica pomeriggio alle sedute di classica il sabato pomeriggio, fino a Brad Melhdau, uno dei pianisti più premiati da sempre, alla prosa fino al cabaret.

Proprio Brad Mehldau, un nome molto di nicchia, con un concerto difficilissimo, ha riempito il teatro. Come se lo spiega?   

È una città che ha una grande tradizione legata al jazz, ma più vastamente alla cultura musicale in genere. Non mi sorprendo di trovare il teatro pieno o anche Piazza Cesare Battisti piena per il jazz. Non mi sorprendo perché so benissimo qual è il potenziale enorme di questa città.

La Regione Puglia sta investendo sulla Rete dei Fuochi da legare idealmente alle espressioni della tradizione spagnola. Foggia aveva il grande rito delle fanoje dell’Immacolata, si può recuperare?

Su questa tematica serve una regolarizzazione. Sono assolutamente per il rispetto delle tradizioni.

Come nasce l’idea della ruota panoramica?

Le idee migliori sono un patrimonio comune, andando in giro. C’era un desiderio di portarla anche a Foggia, è stato anche di facile realizzazione. Ci sono state diverse condizioni favorevoli: la ruota è una delle poche in Italia che ha la cabina per i diversamente abili. Era il desiderio di aggiungere dei tasselli in più ad un periodo che di per sé ha un suo fascino e una sua magia particolare.

C’era la volontà di restituire dall’alto la visione della Villa Comunale, il parco urbano ottocentesco?

Di fatto che è una delle cose più emozionanti è stato vedere il ritorno di tante persone in Villa Comunale dove c’è uno splendido presepe che credo meriti un’attenzione particolare. Un presepe realizzato da tre persone speciali: Franca Palese, che si è avvalsa della collaborazione di Diego Pecorella della sartoria teatrale Shangrillà e il falegname che ha realizzato una struttura stupenda. Bisogna riappropriarsi dei luoghi del cuore, la Villa è una di questi luoghi e non a caso quest’anno l’edizione invernale di Libando sarà in Villa. Verrà installata una cassa armonica, ci saranno dei concerti in Villa, che è uno spazio per le famiglie, che possono e devono riappropriarsi della Villa comunale.  

La transumanza patrimonio dell’umanità Unesco. Foggia è la città dei tratturi. Come sfruttare questo grande riconoscimento?

Abbiamo ottimi referenti per l’Unesco, con cui a breve avvieremo un tavolo per poter capire cosa fare.  

Il duo comico Pio&Amedeo ha fatto sapere di aver avuto le sue buone ragioni per aver usato parole piccate nei confronti del Comune, ma che c’è stato anche un difetto di comunicazione ingigantito dai media. Tutto risolto? Ci sarà l’evento?

Tutto risolto sì, l’evento ci sarà e sarà una grande festa per tutti i foggiani.

(lo scatto qui ridotto per esigenze web dell’assessora Anna Paola Giuliani è di Monica Carbosiero)

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