Scacco Matto, il nuovo album di Lorenzo Senni

by Gianfranco Maselli

Autoimmunità. Nel gergo medico nient’altro che l’auto-distruzione delle proprie protezioni o, ancora meglio, lo sviluppo di una vera e propria immunizzazione dall’immunità. Stiamo parlando dell’apertura incondizionata che ci espone al contagio e, magari, a quella decostruzione che nel logos filosofico rilancia la posta molto più in alto.

Qual è la posta in gioco per Lorenzo Senni? È forse la decostruzione del filone trance che ha nutrito di nettare onirico intere generazioni per farle volare sulle dancefloors dell’ultimo ventennio? È forse la decostruzione dell’intera musica elettronica?

Faremmo meglio a buttare un occhio sul tavolo della puntata del producer romagnolo per renderci conto che questa volta in gioco c’è la decostruzione di un uomo che conduce una partita a scacchi contro se stesso e cerca, ad ogni mossa, di perdere la partita in un modo sempre nuovo e imprevedibile anche per sé.

Dopo l’esordio tra le fila della Warp Records con “Persona” nel 2016, con “Scacco Matto” Lorenzo Senni abbatte ogni difesa immunitaria con le proprie mani, sgretolando in pezzi se stesso e i propri schemi fino ad aprirsi un varco scintillante oltre il quale intravedere direzioni diverse, tornanti aspri che potrebbero celare, in qualsiasi momento, una splendida e dolce resa finale.

È proprio questa resa il motore dell’intero disco e, al contempo, il bersaglio che Senni, come in un platform degli anni ’80, sembra inseguire in ognuna delle otto ripidissime curve su cui si struttura il suo ultimo lavoro, a partire da “Discipline of Enthusiasm”, una marcia che riecheggia di grandiosa epicità medievale.

Il confine fra ritmo e melodia, quel binomio anticorpale tanto caro al nostro immaginario musicale quotidiano, non è più necessario da tempo. Sulle sue macerie e su quelle delle ormai desuete sezioni ritmiche festeggiano i vincitori di un beat battle violentissima: contagiosi synth imperiosi dall’attacco fortissimo che non hanno bisogno di alcuna batteria ad accompagnarli.

La durezza dei synth di Senni spadroneggia incontrastata tratteggiando, battaglia dopo battaglia, quella che lo stesso producer ha definito una “Trance Puntinista”, multiforme, astratta, chirurgica, conturbante, seducente al primo ascolto e già plasmata nei precedenti lavori “Quantum Jelly” e “Superimpositions”.

Questa volta il tratto dei sintetizzatori si snoda attraverso le maglie di una struttura inedita che sembra superare i loop esasperati con cui siamo abituati a conoscere il producer romagnolo per aspirare, anche se lontanamente, ad una forma canzone.

Non c’è paura del confronto col più roccioso dei kick techno e col più metallico dei rullanti che possa compromettere il loro incedere attraverso saltelli esotici come quelli di “XBreakingEdgeX”, lungo marcette più rilassate e così dense di malinconia che sembrano carezzarci come “Dance Tonight Revolution Tomorrow”, fino ad arrivare a quella corsa perdifiato che è “The Power of Failing”.

Qui cascate di beat si affrontano senza limiti, fra poliritmie continue vaporizzate da inaspettati colpi di scena che fanno cascare ogni cosa in un abisso fumante e riverberato, come accade a poco più di metà traccia.

Ad addensare ancora di più la coltre gassosa ci pensa “Think Big”, ultima cotonatissima traccia dell’album, quasi un tormentone disco dalle sonorità giapponesi, un concentrato di romanticismo ritmico che sembra raccogliere l’energia di tutte le ending più nostalgiche che la storia degli anime abbia mai conosciuto in quel semplicissimo riff lo-fi che fa tutto il pezzo. Se fischiettato odora quasi di tormentone.

In questo rincorrersi sfrenato è “Canone Infinito” il nostro massimo momento estatico. Quella che sembra essere la pausa spartiacque del disco rappresenta in realtà la sua visione più calda, una luce che si lascia intravedere per un attimo attraverso la nube fitta che avvolge l’intera dancefloor.

L’agnizione ci costringe ad abbassare ogni difesa per abbracciare una dolce resa incondizionata sin dal quarto pezzo del disco. Quanto può esser dolce essere messi sotto scacco? Quanto può essere incredibilecapire d’esserlo stati sin dall’inizio?

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