Adolescenza e bullismo al Sudestival con “Mi chiedo quando ti mancherò”

by Luana Martino

Il Sudestival, festival del cinema di Monopoli, continua i suoi appuntamenti e per la sezione lungometraggi ha presentato, questa settimana, “Mi chiedo quando ti mancherò”, opera seconda del regista Francesco Fei, proiettato in anteprima al Cinema Vittoria.

 Il film, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città, è una favola che affronta temi cruciali, quali le difficoltà dell’adolescenza, il bullismo giovanile e l’importanza di trovare una propria strada senza rinunciare ai propri sogni.

E’ la storia di Amanda (Beatrice Grannò) diciasettenne con una vita resa difficile dal suo aspetto fisico e dalla sua timidezza che la rendono bersaglio di atti di bullismo da parte dei compagni di scuola.  Incapace, poi, di comunicare con la madre, con la quale vive, Amanda dovrà, completamente sola, affrontare le conseguenze delle terribili attenzioni di cui è vittima, almeno finché, dopo un gesto estremo, la ragazza ritrova al suo fianco un’amica, una esuberante e politicamente scorretta amica immaginaria (Claudia Marsicano). E sarà proprio lei (o in realtà la parte di Amanda che l’ha creata) in grado di guidare Amanda nella più difficile delle sfide: crescere e impadronirsi della propria vita.

Sarà la loro amicizia, infatti, a permettere ad Amanda di reagire donandole il coraggio per fuggire e per andare lontano dove potrà costruirsi una nuova realtà, una nuova immagine e una nuova se stessa.

La storia, tratta da “I wonder when you’ll miss me”, il secondo libro di Amanda Davis, scrittrice americana prematuramente scomparsa, ha il sapore di una favola moderna dove le problematiche non vengono celate e dove si mostra una dura realtà. La sua, infatti, è una storia di coraggio e determinazione, avventurosa e romantica, feroce ma allo stesso tempo buffa e tenera. Francesco Fei che, oltre alla regia, ha curato anche soggetto e sceneggiatura, affiancato da Chiara Barzini e Luca Infascelli, cerca di fondere, e non sempre ci riesce perfettamente, un road-movie ad un film di formazione, ad uno drammatico adolescenziale e ci aggiunge, anche, qualche scena pseudo horror.
Nel raccontare gli eventi legati alla vita di Amanda, Fei decide di non seguire un ordine cronologico e di portare, così, lo spettatore avanti e indietro nel tempo secondo un percorso autonomamente stabilito che, però, funziona.  ‘Mi chiedo quando ti mancherò’ pecca, invece, di problematiche legate, ad esempio, alla superficialità dei dialoghi, ad un trucco non credibile atto a supportare la necessità di far ingrassare e dimagrire Amanda e una fotografia che non si addice alla tematica del film ma che rimanda ad un B-movie.

Resta, comunque, l’ottimo spunto narrativo di partenza: quello di un on the road geografico e fisico, che comporta l’attraversamento di confini reali (la fuga di Amanda) e fisici (il rapporto con il suo corpo), nella narrazione di un disagio contemporaneo e attuale. E restano, soprattutto, le interpretazioni delle due attrici, così riuscite e perfettamente allineate ai personaggi.
‘Mi chiedo quando ti mancherò’, pur con i suoi difetti, è un film che fa traspirare un grande anima che lo rende poetico e che ci fa viaggiare con le due giovani protagoniste.

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