Ecce Homo, il nuovo singolo degli À Rebours tra Pilato e Nietzsche: «Non abbiate paura di mostrare la vostra vera natura»

by Fabrizio Simone

L’uscita del nuovo singolo degli À Rebours, band indie rock fondata in Capitanata nel 2018 (Il nome originario della band era Upstream, mentre quello attuale è la sua translitterazione in francese, anche se compaiono evidenti riferimenti al capolavoro decadente di Huysmans persino nel logo della band), segna un importante conto alla rovescia: a fine marzo, infatti, uscirà il primo EP del gruppo.

Bonculture ha intervistato il leader degli À Rebours, Angelo Fierro, 28enne di Ortanova, nonché autore del singolo.

Tra non molto uscirà il vostro primo EP, ”Strade”, ed “Ecce homo”, il vostro nuovo singolo, è una delle cinque tracce che troveremo all’interno. Quali strade vogliono prendere gli À Rebours?

Sicuramente quelle che abbiamo percorso finora perché la risposta, anche a livello di pubblico, è stata molto positiva. Non credo sia il caso di deviare per strade secondarie cercando qualcos’altro. C’è il rischio di perdersi. Inoltre, avendo plasmato le strade che abbiamo battuto fino a questo momento, è difficile cambiare e optare per un altro tipo di sound, ad esempio. È vero che già in Ecce homo è stata implementata la parte elettronica così come nella bonus track che uscirà nell’EP, però le componenti fondamentali a livello melodico resteranno le stesse e anche il modo di scrivere non cambierà. Il pubblico è affezionato ad un certo modus operandi ed è giusto non tradire le attese di chi ci apprezza per quello che sappiamo fare.

La band subirà un’evoluzione?

Penso di sì. Cercherò nuovi membri per sostituire chi ha scelto altre direzioni, ma credo che andrò soprattutto alla ricerca di band spalla. Sarà difficile per i primi tempi ricreare il mood che ti porta poi a comporre e a trovare gente che sia in grado di starti dietro a livello di idee. Per gli inizi sarebbe ottimale trovare qualcuno che mi desse una mano nei live piuttosto che nelle prove o nell’arrangiamento perché ci sarà qualche live appena possibile e penso che qualcuno lo farò in acustico da solo e qualcuno con uno o due componenti. Abbiamo una bella scaletta di inediti – circa 17 brani – che portiamo nei live, per questo c’è bisogno di ristrutturare la band dal punto di vista dell’organico.

Passiamo ad “Ecce homo”.

Questa canzone non è un monito ma un invito. Si ispira per un 50% all’Ecce homo della religione cattolica, quindi al momento in cui Pilato mostra Gesù al popolo e lo spoglia della divinità, ricordando che è sempre un uomo. L’altro 50 % si rifà all’Ecce homo nicciano, quindi alla persona che ritorna sui suoi passi, che ripensa al suo passato per fare una conta di tutto, anche delle contraddizioni che lo hanno caratterizzato.

Musicalmente parlando, in quale genere rientra “Ecce homo”?

I generi principali di ispirazione sono l’elettronica e l’indie rock. Noi ci siamo sempre definiti una band indie rock ma con una componente elettronica perché c’è una certa ricercatezza anche a livello dei suoni elettronici.

Come sintetizzeresti il senso della canzone?

È un invito a spogliarci dalle personalità che nel tempo abbiamo studiato e costruito, mostrando la nostra vera natura. Una natura fatta di luci ed ombre, di incertezze e di speranze che il mondo e la società ci hanno fatto dimenticare di avere.

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