Gianluigi Trevisi, anima di Time Zones, racconta Ennio Morricone. “A Bari il primo concerto con i capolavori diretti da lui a 62 anni: un orgoglio per me, una vergogna per l’Italia”

by Claudio Botta

“Era una persona dolce, tenera, disponibile, che non faceva pesare per nulla la propria grandezza nei suoi interlocutori”.

Gianluigi Trevisi, lucerino da decenni trapiantato a Bari, anima di Time Zones, aveva con Ennio Morricone un rapporto speciale, nato nel 1989, quando chiamò il Maestro a tenere un incontro pubblico all’auditorium Nino Rota, per raccontare il suo modo di comporre musica.

Fu una circostanza particolare perché era morto da pochi giorni Sergio Leone, e quindi divenne inevitabile soffermarsi prevalentemente sulla loro straordinaria intesa e collaborazione. Con aneddoti preziosi come la spiegazione del suono dell’armonica che ricorre per tutto il film ‘C’ era una volta il West’ e insegue ossessivamente i protagonisti Charles Bronson ed Henry Fonda, un espediente per chiudere la sceneggiatura abbozzato dal regista in una telefonata nel cuore della notte, e tradotto dal grande compositore in una sorta di soffio che sarebbe poi stato fonte di ispirazione di tanti artisti rock e della nuova psichedelia” spiega Trevisi. Il quale l’anno successivo, coinvolto nell’organizzazione barese dei Mondiali di calcio (le celebri ‘notti magiche’ di Italia 90), rilanciò con un’intuizione destinata ad entrare di diritto nella storia degli spettacoli dal vivo: l’esecuzione delle colonne sonore di Morricone da parte di un’orchestra, con la sua direzione.

Quando lo chiamai per proporglielo, la sua obiezione immediata fu:’Ma siete sicuri di trovare un’orchestra che voglia farlo?’ Ed era fondata, perché fino ad allora c’era un atteggiamento snobistico verso la musica contemporanea, si viveva in gabbie schematiche che hanno rappresentato e continuano a rappresentare il grande limite culturale del nostro Paese. Lui aveva 62 anni, quando fece quel suo primo, straordinario concerto il 12 giugno 1990 al Petruzzelli, poi replicato il giorno successivo: e se da un lato sono orgoglioso per aver avuto un ruolo importante nell’idea e nell’organizzazione, con il coinvolgimento dell’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari, dall’altro sono amareggiato per la mancata considerazione, fino a quel momento, di un gigante del nostro tempo. Le cui musiche, insieme a quelle di Nino Rota, sono una straordinaria fotografia e rappresentazione dell’Italia, nel bene e nel male, il vero inno nazionale” continua.

Anche se lui aveva una visione quasi didattica del suo lavoro, con una capacità straordinaria di immergersi completamente nella sceneggiatura al punto di realizzare 36 brani differenti per 36 piani sequenza nello stesso film, le sue note erano così potenti da diventare evocative ben oltre le stesse immagini. Steven Brown, Il leader dei Tuxedomoon, mi ha fatto notare che la musica di ‘Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto’ racconta lo spirito dell’epoca e permette di visualizzare in maniera nitida l’Italia della strategia della tensione, delle stragi, degli anni di piombo, delle tensioni sociali. La scala iniziale al pianoforte, in tutta la sua potenza e tensione drammatica, è di una straordinaria attualità anche oggi, non solo sul piano musicale, ed ha ispirato generazioni di artisti di ogni estrazione. Anche le musiche del celebre trittico western, che prima di allora non erano mai apparse sulla scena, con l’uso dello scacciapensieri diventato iconico, hanno segnato uno spartiacque che ha cambiato per sempre il genere, con tutti i registi e compositori che si sono poi  ispirati a lui“.

Quei due concerti, poi – per fortuna – replicati per decenni con ovazioni in tutto il mondo, dal costo di 80 milioni di lire (irrisorio in rapporto allo spessore artistico), sono stati irripetibili per la presenza del soprano Alide Maria Salvetta (la stessa delle colonne sonore dei film), morta poi a settembre. 

Mai ripetitivo, per Gianluigi era un “costruttore di melodie straordinario, pur mantenendo sempre la sua impronta” e nel privato “una persona di una semplicità disarmante. Ricordo una cena a Bari (foto in evidenza, ndr) con Nicola Conte, Caetano Veloso, Philip Glass, il loro confrontarsi su visioni differenti ma unite dalla stessa passione. Parte integrante del nostro rapporto era ed è la moglie Maria, cui era legatissimo, e che ha avuto il grande privilegio di ascoltare, nella loro grande casa in via Aracoeli a Roma, di fronte al Campidoglio, la nascita di tanti capolavori, nati lì piuttosto che in uno studio asettico“. Un’amicizia alimentata da visite e telefonate (“la prima con un telefono cellulare, al figlio Andrea, la fece per provare quello che avevo preso per lavoro proprio in quell’estate del ’90, uno dei primissimi in Italia“, ricorda ancora Trevisi), immancabili  in occasione del compleanno (il 28 novembre). Un rapporto consolidato dalla presidenza onoraria di Time Zones, e da ricordi che da oggi diventeranno ancora più preziosi.

(Trevisi lo scorso sabato aveva registrato una puntata della sua trasmissione ‘Sedizioni’, in onda nella web radio RKO – Radio Kismet Opera – interamente dedicata ad Ennio Morricone. Sarà in streaming da questa sera, dalle ore 21)

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.