Spenser Confidential di Peter Berg su Netflix: un salto nel passato del buddy movie

by Nicola Signorile

Muscoli, botte, risate, un intreccio che è poco più di un pretesto e una strizzata d’occhio al cinema action degli anni ’80 e ’90. Spenser Confidential di Peter Berg da marzo su Netflix è un salto nel passato, al buddy movie tanto di moda qualche decennio fa. Dalla saga di Arma Letale a 48 ore, da Beverly Hills Cop a L’ultimo Boyscout, la formula dei due protagonisti litigiosi, spesso poliziotti, che nel corso della storia istaurano un legame diventando una famiglia e proteggendosi a vicenda nello scontro con i cattivi di turno non è certo una novità per il cinema.

Un grande classico, si direbbe, rinverdito di recente da commedie d’azione come The Nice Guys con Ryan Gosling e Russell Crowe e Cani Sciolti con Denzel Washington e Mark Whalberg, il protagonista di Spenser Confidential accanto al gigante afroamericano Winston Duke (Black Panther, Noi) nuova stella del cinema Usa che presto vedremo nell’atteso sci-fi Nine Days. Spenser Confidential rappresenta qualcosa di confortante per il pubblico che ama quel genere di intrattenimento che non va troppo per il sottile, fatto apposta per strappare qualche sorriso, affidandosi soprattutto alle performance degli interpreti, a dialoghi pieni di battute divertenti e a sequenze action mozzafiato, specialità di casa Peter Berg, attore e regista newyorchese noto per pellicole muscolari come The Kingdom e Battleship.

Dal 2013 Berg e Whalberg sono praticamente una coppia di fatto: questa è la loro quinta collaborazione dopo Lone Survivor, Deepwater – Inferno sull’oceano, Boston – Caccia all’uomo e Red Zone, film discutibili in cui si toccano vette di nazionalismo e di propaganda pro-Usa a tratti insostenibili.

L’ultimo prodotto della lunga partnership è il primo a puntare direttamente al pubblico casalingo di Netflix, un classico action dai toni scanzonati, ambientato a Boston, città natia di Whalberg, dove girò The Fighter e The Departed di Martin Scorsese, che portò all’attore la prima e unica nomination agli Oscar. Che ne sarebbe del cinema di genere statunitense senza Boston? Sbirri corrotti, criminalità, violenza per le strade, abbiamo già conosciuto l’anima nera della città del Massachussets, sin dal capolavoro di Clint Eastwood Mystic River, passando per i noir di Ben Affleck – The Town, Gone baby gone e La legge della notte – fino a Black mass con Johnny Depp e The Equalizer.

Spenser è un poliziotto empatico che prende a cuore le vittime di ingiustizia, anche quando questo comporta guai. Uno dei suoi slanci lo porta  scontrarsi con un suo superiore, Boylan (Michael Gaston) e a finire in galera. Dopo cinque anni torna in libertà, accolto dal suo vecchio allenatore di boxe e mentore Henry (Alan Arkin) alle prese con un promettente dilettante, Hawk (Winston Duke), un combattente MMA sfacciato e senza peli sulla lingua che diventa coinquilino di Spenser. Quando il protagonista sta per lasciare Boston per sempre, Boylan muore in circostanze violente e il suo presunto assassino, un altro poliziotto stimato da Spenser, uno dei buoni per farla breve, si toglie la vita. Un duplice omicidio che spinge l’ex poliziotto ad andare a fondo della faccenda, mettendo su una bizzarra squadra con Hawk, Henry e la sua sboccata ex fidanzata Cissy (Iliza Shlesinger). Un’indagine breve e dagli esiti piuttosto scontati condotta con metodi anticonvenzionali che porta alla luce un grande affare in cui sono coinvolti polizia, criminalità e gang domenicane. Niente di nuovo sul fronte dell’action movie, ma Berg ha voglia di divertire e riesce nell’intento.

 Il film nasce come adattamento di Wonderland, romanzo del 2013 di Ace Atkins che ha proseguito il ciclo dedicato al personaggio del detective privato Spenser, creato da Robert B. Parker negli anni ‘70 al centro di una quarantina di romanzi polizieschi (ne è stata tratta una serie nel 1985 con Robert Ulrich e alcune produzioni televisive con Joe Mantegna all’inizio dei Duemila). Le atmosfere sono differenti, le licenze poetiche allontanano molto l’opera dal suo progenitore letterario, riadattato da Sean O’Keefe e Brian Helgeland, sceneggiatore di Mystic River e premio Oscar nel 1998 per L.A. Confidential. Mark Whalberg, qui anche produttore, fa Mark Whalberg. Ci si muove nella sua comfort zone, con Boston da un lato e il ruolo dell’attaccabrighe abituato a risolvere tutto con le maniere forti, dall’altro, anche se stavolta è soprattutto un grande incassatore di colpi; un uomo con un proprio codice che prende a cuore le vittime di ingiustizia (alla Four Brothers) che permette alla star hollywoodiana di sfoggiare ancora una volta le sue doti da boxeur.

Il buddy movie funziona se c’è alchimia tra i due protagonisti, come accadeva, solo per citare due coppie memorabili del passato, con Nick Nolte ed Eddie Murphy o Mel Gibson e Danny Glover. Il contrasto bianco-nero ritorna con ottimi risultati in Spenser Confidential: Winston Duke, è la perfetta spalla, il suo Hawk è un tipo tosto, un colosso di poche parole, con una presenza imponente complementare alla agile compattezza di Whalberg.

Non ci si aspetta introspezione psicologica e sottigliezze d’autore da Peter Berg che si conferma regista solido, a proprio agio con scene spettacolari di lotta o di azione pura. Alan Arkin è il vecchietto burbero e spassoso con la battuta al vetriolo che ormai abbiamo imparato a conoscere (al suo massimo nella serie-gioiello Il metodo Kominski al fianco di Michael Douglas, disponibile su Netflix). A completare lo sgangherato quartetto, Cissy, la ex di Spenser, interpretata da Iliza Shlesinger, unica presenza femminile del film, stand-up comedian texana che in poche scene molto divertenti dà corpo a una perfetta bostoniana sboccata  e impertinente. In un cameo, compare anche il rapper e cantautore americano Post Malone.

Due ore godibili che difficilmente avrebbero trovato un grande pubblico in sala, ma che si lasciano apprezzare sul divano di casa. La squadra affiatata, a giudicare dal finale del film, potrebbe tornare in un sequel e avviare un nuovo franchise all’insegna della commedia d’azione perfetto per il pubblico dello streaming.

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