Il film all’epoca ha un enorme successo in tutto il mondo. Quando qualche anno dopo Pier Paolo Pasolini va in Uganda per i sopralluoghi della sua Orestiade africana, non appena scoprono che è italiano per le strade tutti lo chiamano a gran voce “Django! Django!” Clamoroso l’omaggio che nel 2012 Quentin Tarantino gli dedica con Django Unchained, che rilancia il nome del regista italiano in tutto il mondo.
Cinema, Storie e Miti
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Pupi Avati, l’horror e la paura creativa. “Eravamo produttori di immaginario, riempivamo il buio”
“I giovani sicuramente amano moltissimo l’horror come lo amavamo noi da giovani, ma amano l’horror che viene da Oltreoceano, l’horror asiatico, un horror nordamericano, hanno una qualche diffidenza per l’horror italiano”, ha detto il maestro
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Ogni nuovo film del novantenne regista fa discutere e spesso emozionare come al cinema hollywoodiano capita sempre più di rado. Chi rifiuta le sue sconsolate conclusioni deve comunque fare i conti con i personaggi di questo grande narratore, anche quando continuano a dire che non sanno niente, che non c’è niente nel loro cuore.
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Soltanto nel 1939 riesce a vincere le resistenze dei produttori, debuttando nella regia con Dora Nelsen, ambientato a Cinecittà sul set di un film di costume, dove si diverte a rifare il verso alle convenzioni del cinema autarchico
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E.T., Alien e King Kong in mostra a Roma le magiche creature di Carlo Rambaldi
A distanza di sette anni dalla sua morte, Palazzo delle Esposizioni di Roma ha deciso di omaggiare Carlo Rambaldi, uno dei maestri indiscussi degli effetti speciali, con la mostra “La meccanica dei Mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium” visitabile fino al 6 gennaio 2020.
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Sospeso tra teatro e cinema, recitazione e regia, autorialità e committenza, Vittorio De Sica è un personaggio complesso e sfuggente, la cui esperienza artistica si è svolta nell’arco un cinquantennio – dalla fine degli anni venti a metà degli anni settanta, sullo sfondo di drammatici avvenimenti storici, di profonde modificazioni del contesto sociale, di radicali mutamenti dei media – che ha visto avvicendarsi le fortune del teatro, della radio, della canzone, del primo cinema sonoro e della televisione.
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Nella crisi interna del cinema americano, pronto a privilegiare i mercati stranieri, c’è chi vede nella favola dell’attrice che lascia lo schermo per il trono il passaggio di testimone tra Hollywood e l’Europa, se non addirittura l’intesa tra la californiana fabbrica dei sogni e la vetrina europea, destinata a diventare nei prossimi decenni l’affollato crocevia del jet set internazionale.
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«Quando si è artisti, quando si creano film, è molto importante non essere logici. Bisogna essere incoerenti. Se si è logici, la bellezza sfugge, scompare dalle tue opere. Se si ha fiducia nelle proprie emozioni, si può essere del tutto incoerenti. Non fa nulla. Perché si ha il potere di cogliere le conseguenze delle emozioni che hai suscitato. Per sempre».
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L’incubo del quotidiano, Ruth Rendell la regina britannica del giallo
Nessuna sorpresa se nella patria di Agatha Christie, gli scrittori di mystery, anzi le scrittrici, sono presi sul serio. Sarà un caso che due tra le più celebri signore del crimine di carta siano state sedute alla Camera dei Lord, Ruth Rendell tra le fila dei laburisti e P.D. James tra i conservatori?
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Humphrey Bogart e Lauren Bacall si conoscono sul set di Acque del Sud. Era il 1944 e la giovanissima Bacall era al suo debutto sul grande schermo nel riadattamento del romanzo di Ernest Hemingway Avere o non avere.