Chaplin in Tempi Moderni lavora moltissimo sull’ontologia plastica scorrendo su e giù la grande catena di montaggio in cui gli oggetti inanimati diventano appendici del corpo e lo stesso corpo si rassegna inerte.
Cinema, Storie e Miti
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Il giallo vince? Il giallo vince e perde. Sì, perché la sua trionfante onnipresenza al cinema, nei fumetti, in televisione, non solo non attenua la forbice tra cinema d’autore e cinema di genere, arte e confezione, pratiche alte e pratiche basse, ma sembra in qualche misura esasperarla sottolineando le contrapposizioni e le incomunicabilità.
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Nel montaggio furono tagliate ben ventinove parti, alcune semplici fotogrammi ed altre quasi piccole storie incastonate nella trama, come la love story tra Fabrizio, il migliore amico di Jack, e la giovane norvegese Helga.
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I vasti stabilimenti cinematografici di Cinecittà divennero il nuovo Palatino. Roma stessa divenne un gigantesco set cinematografico da mozzare il respiro e accolse un numero infinito di divinità dello schermo proveniente dai più vari domini, con seguiti di domestici e sicofanti, che volevano creare il loro nuovo Mercurio: il paparazzo
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monite, sullo schermo il mito di Philip Marlowe gli sopravvive grazie a Humphrey Bogart, l’indimenticabile private eye di Il grande sonno (1946), il cult movie di Howard Hawks che sacrifica il virtuosismo narrativo del romanzo per privilegiare il magnetismo degli attori e le atmosfere misteriose della metropoli.
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Brandon non è tornato in veste di fantasma, per vendicarsi, tra l’altro di un incidente che definire insensato è un eufemismo, però con Il Corvo è entrato tra le leggende del cinema, come il padre Bruce Lee. Il film conserverà intatto il suo fascino, dalle ambientazioni sature e gotiche, alla colonna sonora firmata dai The Cure, Rage Against the Machine e i Nine Inch Nails.
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La sua firma coincide per oltre trent’anni con il marchio della Rinascente, il grande magazzino che scandisce l’avvento della società di massa. Nell’ottantina di manifesti dedicati al paradiso delle signore compare spesso un’unica figura femminile, la protagonista di una sorta di fantasmagorica cosmogonia in bilico tra simbolo e merce.
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Il perfezionismo maniacale che contrassegna la futura attività cinematografica e teatrale del grande milanese fa già ammattire i tecnici. Sul set arriva puntualissimo, prima di tutti, sempre scontento e intransigente, pretende il più assoluto realismo nei particolari anche in quelli più insignificanti.
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Cinema, Storie e Miti
Teorema e la profezia marxista di Pasolini. Il contagio borghese ha omologato tutte le classi
L’operaio si sottomette al borghese capitalista e finisce per desiderare ciò che lui desidera, finanche a prendere il suo posto in una catena infinita e concentrazionari
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Precursore della cultura del video clip e poi regista tout court, autore di storie attualissime, in grado di raccontare attraverso il suo cinema la società contemporanea. Licenzioso quanto basta, senza mai eccedere, mantenendo sempre la prerogativa del cinema d’autore, frutto di un’acuta osservazione e di una curiosità senza confini o pregiudizi