Guadalupe Nettel con la scrittura del Corpo in cui sono nata intraprende un viaggio a partire dal corpo, che scava all’interno della sua immaterialità, un lungo itinerario che nasce in piena infanzia, attraversa gli anni più puri di costruzione del sé, (adolescenza), fino ad a quell’età “detta” della consapevolezza.
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Le streghe che comandano di Chiara Tagliaferri: «Sono diventata adulta quando sono riuscita a perdonarmi»
«Ogni scrittore quando consegna qualcosa alla pagina lo trasforma in finzione. I ricordi, poi, sono una distorsione e una manipolazione della realtà. Io volevo recuperare la mia memoria perché avevo dei buchi. Nella mia famiglia, come in tante altre, si racconta poco quello che ferisce o fa male. Il dolore viene nascosto, accantonato. Ci si illude in questo modo che deflagri in maniera più attutita, ma è nel non detto che si generano i mostri. Avevo un bisogno particolare di ricordare».
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Cent’anni dalla nascita di Cristanziano Serricchio, il poeta della luce. Andrea Pacilli: «La poesia lo metteva in connessione con il mondo»
A cent’anni dalla sua nascita, per rispondere a una domanda contenuta in un suo scritto – «Che resterà di te, di me, di quest’ora che non cede al tramonto?», Andrea Pacilli, editore e nipote di Serricchio, ricorda il lessico familiare, il privato e i tratti meno raccontati di questo poeta di slanci e contemplazioni esistenziali.
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La storia dell’autrice è narrata in prima persone nell’arco del tempo di gestazione e allattamento. Attraverso questo lasso di tempo descrive se stessa, il suo Messico ancestrale, rurale, intriso di magia e tradizioni fatto di DONNE che raccontano storie che affondano radici profonde nella realtà, ben lontano dalla frenesia del Messico moderno.
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Grazie al mare ci siamo evoluti; i nostri, antenati prima di toccare terra e di acquisire la posizione eretta, si muovevano nell’acqua nuotando. Il mare ha reso possibile la comunicazione tra paesi lontanissimi e scambi che altrimenti sarebbero stati inimmaginabili. Il commercio, la cultura, il pensare della gente ne traggono beneficio. Le città si arricchiscono e non solo economicamente.
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La fortuna di Valeria Parrella: «Piuttosto che pensare di avere paura, preferisco vivermela quella paura»
“Racconto il limite e il tentativo di superarlo, il desiderio, la nascita, la morte. I miei libri, come tutti i libri forse, sono alla ricerca di come si sistemano le cose: il dolore, la malattia, il lutto, l’offesa. Scrivo sempre di come ci si muove nelle tragedie quando ti trovi personalmente a tenere dritta la barra della nave e a reggere la sorte”
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Autostop per la rivoluzione, Cynthia Rimsky e il triplo viaggio letterario attraverso i suoi ricordi
by redazioneby redazione“Dai miei viaggi sono sempre tornata con uno o più quaderni con annotati gli alloggi dove potevo aver dormito, liste di persone che avrei voluto conoscere, spese, situazioni nelle quali mi ritrovavo o che osservavo e, di tanto in tanto, l’intento di comprendere le cose che erano rimaste da scoprire o che non si erano lasciate vivere”.
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Vivrà intensamente il proprio presente, conoscerà presto il calore del sesso, la tenerezza dell’amore, la crudezza della violenza ferina e le cupe angosce della solitudine.
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Il suo mini saggio ci ricorda senza dubbio che i figli non sono delle nostre propaggini, al pari di un arto o di una borsetta o di un interlocutore telefonico cui possiamo non rispondere e mettere in standby. Sono altro da noi, con gusti e indole che non possiamo né scegliere né influenzare.
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Rapimento in biblioteca di Margaret Mahy, un piccolo classico della letteratura per l’infanzia
Le favole, la lettura ad alta voce, il racconto condiviso, sono al centro di questa breve ma efficace storia. Il racconto sembra essere anche la metafora, la sintesi, di ciò che i bibliotecari e le biblioteche fanno, ogni giorno. Arrivare ovunque, accogliere senza discriminare, offrire il meglio.