«Aumentano i comitati cittadini, piccoli gruppi “arborei” crescono, si moltiplicano le iniziative a favore degli alberi e dei progetti di riforestazione urbana, nascono start-up per la messa a dimora di alberi anche qui in Puglia, nel Salento, per arginare la tragedia degli ulivi provocata dalla Xylella fastidiosa, dall’ignoranza, dall’incuria, dal mercato».
Libri
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Roberto Mercadini è un divulgatore, un cantastorie: la sua lingua non è mai più attorcigliata del dovuto, non si autocompiace mai nella costruzione di una frase, ma – senza mai banalizzarsi o impoverirsi – arriva vividamente al sodo.
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Triangoli in matematica, scienza e natura di Catherine Sheidrick Ross e le cose che arrivano a tre a tre
Curiosità e notizie, giochi e passatempi, rompicapi e indovinelli, per capire (e ricordare) come si trovano il perimetro e l’area di un triangolo, come si calcola il teorema di Pitagora e molte altre cose ancora.
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Viaggio al centro della terra di Jules Verne e l’invito ad andare a fondo, a non fermarsi alle apparenze
È un romanzo scientifico d’avventura del 1864, così coinvolgente e moderno da appassionare, ancora e sempre, grandi e piccoli.
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Vora di Mara Venuto, la poesia come testimonianza di una voragine d’angoscia che matura nel tempo
Un buco da attraversare, che come scritto nella prefazione di Giovanni Laera, è quasi una dimensione altra in cui la Venuto si trova mentre scrive, quella delle cose marcite, della vita che rimane indietro, dei cani lasciati a soffrire.
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Madeline e il cane che le insegnò ad amare libri è un albo illustrato, con poco testo. Può essere letto in autonomia anche da bambini che hanno imparato da poco a leggere, o raccontato ai piccolissimi.
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Grittani sceglie di restare lì, tra color che son sospesi nella bellezza brutale dell’anonima provincia pugliese in cui è così difficile pensare al futuro che, nell’attesa di qualcuno o qualcosa, non si sa bene chi né cosa, diventa quasi inevitabile, naturale rimanere incastrati nella rete del passato e si finisce per gettare via il presente.
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In “Donne nella sabbia” e nelle vicissitudini delle tre protagoniste, si trova la critica all’esportazione della democrazia, la voglia di avventura che spinge il giornalista a lasciare la sua scrivania di redazione e fare l’inviato, la descrizione del disfacimento del sistema d’informazione oggi in Italia e molto altro.
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I versi apodittici di Arminio appaiono nella loro nudità e nella loro eterna ed infinita reiterazione come un rosario, un elenco in preghiera laica. Ed allora ognuno può scovare il proprio personalissimo sacro in un anfratto minimo e minore del proprio quotidiano o della propria memoria.