6 Underground, l’action movie di Bay è pura adrenalina su Netflix

by Luana Martino

Quando si fondono azione, sparatorie, effetti speciali, ironia e, perché no, la giusta dose di sentimentalismo, il successo è assicurato. Per gli appassionati del genere il nuovo lavoro di Michael Bay, 6 Underground che approda su Netflix, è quello che ci vuole.

Il regista statunitense, infatti, torna all’action puro utilizzando lusso, esplosioni, corpi sinuosi, tecnologia, caos e distruzione fondendo spettacolarità ad una dose di ironica irriverenza.

Un miliardario (Ryan Reynolds) creduto morto, in seguito a un incidente aereo con un piccolo velivolo, ha messo in piedi un gruppo di sei persone per combattere il Male nel mondo. Dalla sua parte recluta un pilota, un sicario, una spia, un dottore e un acrobata, ma la loro prima missione contro trafficanti d’armi mafiosi non va assolutamente come previsto. Dovranno così cercare un rimpiazzo per la squadra: un ex soldato ‘scelto’ americano, elemento cruciale per raggiungere il nuovo obiettivo quello, cioè, di far crollare un regime dittatoriale mediorientale. Come è d’obbligo, in questi casi, secondo un immaginario comune, i membri della squadra non posso usare i propri nomi per evitare un coinvolgimento personale. Vengono così utilizzati i numeri per identificarsi e, chiaramente, Reynolds non potrà che essere il numero Uno.

E sarà proprio la voce narrante di Uno a fare da sottofondo a tutto il film: “Qual è la parte migliore dell’essere morto? Non è sfuggire al tuo capo, alla tua ex, né ripulire la tua fedina penale. La parte migliore dell’essere morto… è la libertà. La libertà di combattere l’ingiustizia e il male nel nostro mondo senza che nulla o nessuno ti rallenti o ti dica no“. Con questo monito nascono i 6, un gruppo di agenti operativi invisibili al mondo e appartenenti a nessun governo. Il loro intento sarà, perciò, quello di eliminare la feccia dell’umanità e cercare di riportare la ‘giustizia’ dove sembra non esserci più. In quest’ottica i ‘fantasmi’, come preferiscono definirsi, operano lontano dai propri cari, in quanto considerati morti per la società, e cercano di sopravvivere senza contare sull’aiuto di nessuno.

Così prendere forma, partendo da Firenze, l’action movie di Bay, forse non troppo originale e innovativo ma certamente coinvolgente e adrenalinico.

Si tratta, infatti, di abbandonarsi all’azione, senza aspettarsi molto dai contenuti, dai dialoghi, dalla psicologia dei personaggi; il lavoro di Bay è intrattenimento puro, un’unica, interminabile sequenza d’azione o, se volete, una serie di sequenze d’azione intervallate da pochi, brevi, momenti di calma.

Il regista sceglie di ‘filmare’ da ogni angolo e con ogni macchina da presa possibile: dai droni, alla camera car, alle goPro il tutto per trasportare nel cuore dell’azione; sceglie un montaggio celere, incessante e dinamico che riesce a portare lo spettatore all’interno di ogni scena e a travolgerlo. Già dall’inizio del film questo intento è chiaro: un lunghissimo inseguimento in auto nel cuore di Firenze tra i monumenti e i passanti non lascia respiro alcuno.

Prendiamo dunque, Michael Bay, aggiungiamo Ryan Reynolds e un cast molto solido, uniamo il tutto con un’incredibile dose d’azione, esplosioni e sequenze spettacolari e aggiungiamoci location affascinanti come Roma, Firenze, Siena e Taranto. 

Anche il capoluogo jonico, infatti, è stato protagonista della pellicola americana con la guerra lungo il Canale Navigabile che costeggia il Castello Aragonese, l’assalto al super yacht Kismet simbolo dell’abbondanza capitalistica, il passo senza fiato sul Ponte girevole di uno dei protagonisti, gli inseguimenti esplosivi delle auto lungo l’isola antica. Una Taranto, insomma, come non si era mai vista. E’ anche vero che la bravura o la pecca (dipende dai punti di vista!) di Michael Bay si vede anche quando si presta attenzione ai dettagli scenografici: ad esempio la sequenza fiorentina è stata girata in altre città italiane, tra cui Siena o, ancora, quando, in un attimo, ci si ritrova nel mare di Taranto quando poco prima si era tra i monumenti della città toscana.

Comunque, anche questa nuova pellicola conferma le capacità di Michael Bay nel produrre un cinema di genere, annoverandosi, così, nella rosa dei film di Netflix. Anche se, si sente la mancanza, come detto prima, di una trama forte e originale e restano delle questioni in sospeso (come gli altri obbiettivi da colpire esplicitati solo all’inizio del film) che fanno, però, presupporre che i 6 torneranno in azione. Sarà davvero così? Restiamo in attesa!

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