‘Jagged Little Pill’ di Alanis Morissette, dalle vette delle classifiche al sold out dei botteghini di Broadway

by Germana Zappatore

25 anni e non sentirli. E’ il 13 giugno del 1995 e nei negozi di dischi di tutto il mondo arriva ‘Jagged Little Pill’, terzo album in studio di un’artista canadese sconosciuta che risponde al nome di Alanis Morissette, ma quello decisivo per la sua carriera perché la fa conoscere a livello planetario e la consacra nell’Olimpo dell’alternative rock. L’album, infatti, viene certificato sedici volte disco di platino e due di diamante, diventa il più venduto degli anni ‘90 negli Stati Uniti e in Canada (ad oggi ha venduto 33milioni di copie in tutto il mondo), vince ben 4 Grammy Awards.

Una miniera d’oro per la Maverick Records di Madonna che rimpingua le casse grazie a hit quali ‘You Oughta Know’, ‘Hand in my pocket’, ‘Ironic’ e ‘You Learn’ della premiata ditta Morissette-Ballard. Merito degli arrangimaneti grunge, dei testi intimistici e della voce graffiante della Morissette, un mix che fa di ‘Jagged Little Pill’ un evergreen che continuerà a vendere anche a distanza di decenni grazie alle diverse ‘anniversary edition’. E ad un musical.

L’annuncio è arrivato nel 2013, il debutto all’American Repertory Theater di Cambridge il 5 maggio del 2018 su libretto di Diablo Cody (vincitrice dell’Oscar per la miglior sceneggiatura originale per il film ‘Juno’). Il salto a Broadway, invece, è datato 5 dicembre del 2019.

La storia è quella degli Healys, una famiglia apparentemente normale i cui membri nascondono degli scheletri nell’armadio: il capofamiglia Steve è un avvocato oberato di lavoro, Nick è il primogenito in continua lotta con se stesso per essere “il figlio perfetto”, Frankie è la figlia adottiva bisessuale e attivista, Mary Jane è la mamma diventata dipendente dagli antidolorifici a causa di una aggressione sessuale subita da giovane. Il filo sottile che tiene in equilibrio la loro vita si spezza in seguito ad una serie di eventi. Mary Jane di nascosto sostituisce gli antidolorifici con la droga e i suoi continui sbalzi d’umore mettono in crisi il matrimonio con Steve. Frankie si ritrova a dover gestire la fine della sua storia con Jo e a capire cosa prova per il nuovo ragazzo. Nick invece è alle prese con lo stupro dell’amica Belle, evento che manda in tilt Mary Jane la quale, per cercare di alleviare il dolore psisologico del deja vù, prende una dose massiccia di pillole e finisce in ospedale. Al capezzale della madre si riunisce (finalmente) la famiglia che prende coscienza dei propri errori e decide di riprendere in mano la propria vita.

Si parlava di successo. Anche se il covid ha causato la sospensione degli spettacoli (che presumibilmente riprenderanno il prossimo giugno come si legge sul sito ufficiale del musical), nei pochissimi mesi di repliche il musical ‘Jagged Little Pill’ ha registrato ogni volta il sold out e attualmente risulta essere candidato a ben 15 Tony Awards (gli Oscar del teatro) fra cui Best Musical, Best Director e Best Choreography.

Il merito è sicuramente della musica. Accanto ai brani dell’omonimo album (alcuni dei quali hanno subito dei piccoli rimaneggiamenti dei testi per meglio adattarli alla storia) vi sono anche canzoni tratte da ‘Supposed Former Infatuation Junkie’ (‘Thank You’, ‘So pure’ e ‘That I would be good’), ‘Under Rug Swept’ (‘So unsexy’, ‘Hands Clean’) e ‘Such Pretty Forks in the Road’ (‘Smiling’), brani pubblicati come B-sides o bonus track (‘Unprodigal Daughter’ e ‘No’) e testi completamente nuovi scritti appositamente per il musical (‘Predator’). Tutti rigorasamente suonati dal vivo da una band ‘a vista’.

Poi c’è il cast formato da stelle di prim’ordine di Broadway tra cui spiccano Elizabeth ‘Mary Jane’ Stanley e la 28enne Luren Patten (sul palco da quando ne aveva 15) che con la sua interpretazione della celeberrima ‘You Oughta Know’ supera di gran lunga l’originale della Morissette.

E c’è la storia: “elettrizzante, stimolante e reale”, “intrisa di temi caldi coma la dipendenza, l’identità di genere e l’aggressione sessuale” (‘The New York Times’), “sempre coinvolgente, spesso commovente” (‘Variety’), una storia che “brucia di passione e di bellezza” (‘Rolling Stone’). Per usare le parole di Glen Ballard (autore con la Morrissette anche dell’album ‘Supposed Former Infatuation Junkie’) durante un’intervista per ‘Rolling Stone Italia’ e relative all’album del 1995, ma che spiegano bene anche il perché il racconto della famiglia Healy piaccia tanto al pubblico: “tocca nervi scoperti, è pieno di messaggi di consapevolezza ed è emotivamente onesto”.

Insomma, il musical ‘Jagged Little Pill’ è una “piccola pillola spigolosa” che racconta senza filtri e con coraggio “cosa significa essere vivi nel 21° secolo” (dal sito ufficiale jaggedlittlepill.com) e mette d’accordo i 40enni di oggi cresciuti urlando a squarciagola “it’s like rain on you wedding day” e gli amanti del musical, tutti in trepidante attesa che il cast ritorni a calcare le tavole di Broadway (nel frattempo sul profilo instagram del musical che conta più di 50mila followers di recente è stato mandato in onda un concerto-reunion che ha fatto la felicità di molti). E chissà che passata l’emergenza covid non parta un tour che tocchi anche l’Italia.

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