Il cinema di Liliana Cavani appartiene alla grande stagione italiana che, dopo la crisi del neorealismo, allarga lo sguardo per andare oltre la superficie immediata del visibile attraverso la metafora, il simbolo, il sogno.
Orio Caldiron
Orio Caldiron
Saggista e critico, è uno dei maggiori studiosi italiani di cinema, autore di centinaia di scritti in cui la straordinaria competenza si salda alla passione cinefila in un linguaggio immediato e colloquiale. Ha dedicato mostre e programmi televisivi a personalità e momenti del cinema italiano. Docente universitario di lungo corso, direttore di prestigiose collane editoriali, è stato Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
-
-
Subito dopo la deludente esperienza hollywoodiana, rivela le sue più autentiche qualità di interprete nei film di Michael Cacoyannis che rilegge Euripide alla luce della modernità.
-
“La mia storia personale non s’interrompe durante la ripresa di un film , anzi è allora che diventa più intensa” era solito dire.
-
Spesso tagliate, montate con titoli diversi o accorpate in modo nuovo, le riedizioni del “tutto Stanlio e Ollio” rimbalzano nel corso degli anni dalla tv alle videocassette e ai dvd, in una specie moto perpetuo per cui c’è sempre qualche nuovo titolo se non in mediateca almeno in edicola.
-
Nessun’altra piccola attrice può vantare la popolarità di Shirley Temple che nella seconda metà degli anni trenta, dai sei ai dieci anni, è in testa alla classifica degli incassi, stracciando Greta Garbo e Clark Gable, senza contare i trecentomila dollari all’anno che guadagna.
-
La riflessione sul grande personaggio, al di là della fantasia degli illustratori e delle versioni cinematografiche (lo stesso Federico Fellini avrebbe voluto portarlo sullo schermo con lo sceneggiatore Tullio Pinelli), nasce in occasione dell’imminente uscita di Pinocchio di Matteo Garrone, con Roberto Benigni, Federico Ielapi, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini e Gigi Proietti.
-
Se oggi il suo nome dice poco o nulla agli spettatori più giovani è perché appartiene al firmamento della Hollywood di ieri, quando le dive e i divi d’oltreoceano trionfavano sugli schermi di tutto il mondo.
-
Nella fitta filmografia dei secondi trenta e dei primi quaranta, l’attore è sempre stato fedele allo stesso personaggio di uomo semplice, rude, spicciativo ma di gran cuore, capace, nell’occasione, di diventare eroe. Un Gary Cooper italiano – il modello a cui si è sempre ispirato – che sa difendere i colori della propria squadra.
-
Il fisico atletico, lo sguardo sprezzante, la fossetta sul mento – dopo la laurea in lettere, il servizio militare in marina, l’apprendistato teatrale – s’impone con una galleria di personaggi aggressivi e violenti, spesso sgradevoli.
-
Sensibile discreta elegante, la scozzese Deborah Kerr – nasce a Helensburgh il 30 settembre 1921 e scompare a Suffolk il 6 ottobre 2007 – nel suo altalenante percorso d’attrice sembra perfetta per le suore, le lady, le governanti che lo schermo le affida fino a che non s’incrina lo strato di ghiaccio e si lascia tentare dalla passione.