Il film, del 1999, nato come un piccolo lavoro è divenuto un fenomeno cult in grado di portare sul grande schermo, per la prima volta, il dialetto barese e le caratteristiche di uno dei substrati del capoluogo pugliese.
Cinema
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La vibrante fragilità di Ilse, incerta tra due uomini nel dramma della guerra – «E’ il mio cuore che batte o sono i colpi di cannone?» – segna come nessun altro personaggio il percorso divistico dell’attrice che con Casablanca (1942) di Michael Curtiz entra subito nel mito, ammirata da generazioni di cinefili che sanno a memoria le battute del film.
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“L’ultima risata” (“Der letzte mann”, che letteralmente vuol dire “L’ultimo uomo”) è il primo film a noi arrivato di Murnau prodotto dall’UFA, la celebre casa di produzione cinematografica tedesca, la Universum-Film Aktien Gesellschaft). Fu proprio l’UFA ad imporre un altro finale a Murnau e a Mayer.
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Una tragedia greca composta di passioni trattenute e slanci corporei, paesaggi mozzafiato e geometriche composizioni.
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Film
Sympathie pour le diable: Guillaume de Fontenay racconta brillantemente l’assedio di Sarajevo al Bif&st
Nella pellicola di Fontenay si respira, in modo totalizzante, la travolgente personalità di Paul, incredibilmente interpretato da Schneider, il suo spirito di ribellione, la sua corsa continua alla ricerca di notizie, dall’obitorio alle conferenze stampa della Forza di protezione delle Nazioni Unite, dai posti di blocco bosniaci e serbi per uscire ed entrare a Sarajevo ai posti di blocco dei Chetnik.
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EventiFilm
Terza serata del Bifest: in piazza Prefettura le atmosfere dark di ‘Rose plays Julie’ e al Piccinni l’Olocausto raccontato con la musica in ‘The song of names’
Anche la terza giornata del Bif&st è stata ricca di suggestioni, una sorta di richiamo alla tematica dell’amicizia che ritroviamo in molti dei film proiettati ieri.
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Protagonista è la notte: è il momento in cui le cose accadono, le cose che contano davvero, sembra voler dire la regista (anche co-sceneggiatrice del film insieme a Olivia Waring). Scuola e lavoro scandiscono le ore diurne e le vite dei due protagonisti, poi la cittadina costiera si trasforma, accende le sue luci e tutto può accadere. Anche trovare sollievo alla propria solitudine in un’anima affine.
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Presentato in anteprima nazionale, ‘Il giorno sbagliato’, con il Premio Oscar nei panni di un incontrollabile psicopatico sarà in sala dal 24 settembre per 01Distribution.
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Tutto inizia davanti al mare. Questa donna cammina, si interroga, sente addosso una frustrazione percepibile, si abbandona alle acque. Il percorso inizia da qui: perdersi per cercare di trovarsi. Così il mare avvolge e restituisce il corpo di una donna che deve rinascere. Chloe è una donna in cui è facile immedesimarsi, i nodi della sua vita sono quelli di molte di noi.
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Un grande classico che funziona a distanza di sessantacinque anni e che attrae in maniera morbosa senza lasciare alcun barlume di speranza. Una potenza narrativa inarrivabile e sconvolgente che valse A Jules Dassin il premio alla miglior regia all’ottavo festival di Cannes.